La Pasqua 2024 è più vicina che mai e quest’anno cade alla fine del mese di marzo. Come ogni celebrazione, anche quella Pasquale ha i suoi rituali e i suoi dolci tradizionali che proprio non possono mancare sulle tavole italiane.Quelli legati a questa ricorrenza, oltre alla colomba pasquale e alle creazioni regionali più storiche (la pastiera napoletana, i ciambelloni marchigiani, la pigna dolce del Lazio, il casatiello di Caserta, ecc.), sono generalmente di cioccolato, con le uova di Pasqua come grandi protagoniste tra i grandi e soprattutto i bambini. Usanza che arriva da lontano e sinonimo di vita e rinascita […]
L'articolo Pasqua 2024: quali sono i nuovi prodotti al cioccolato? sembra essere il primo su Via dei Gourmet.
]]>La Pasqua 2024 è più vicina che mai e quest’anno cade alla fine del mese di marzo. Come ogni celebrazione, anche quella Pasquale ha i suoi rituali e i suoi dolci tradizionali che proprio non possono mancare sulle tavole italiane.Quelli legati a questa ricorrenza, oltre alla colomba pasquale e alle creazioni regionali più storiche (la pastiera napoletana, i ciambelloni marchigiani, la pigna dolce del Lazio, il casatiello di Caserta, ecc.), sono generalmente di cioccolato, con le uova di Pasqua come grandi protagoniste tra i grandi e soprattutto i bambini.
Usanza che arriva da lontano e sinonimo di vita e rinascita fin dai tempi più antichi, l’uovo di cioccolata è diventato uno dei simboli di questa festività. Ogni anno, infatti, non c’è famiglia che non ne scelga uno particolarmente delizioso, optando ad esempio per le uova di Pasqua della collezione Venchi, prodotte in Piemonte in vero stile italiano, utilizzando esclusivamente ingredienti selezionati con cura per dare vita a creazioni golose ed equilibrate che diventano vere e proprie meraviglie al cioccolato tutte da gustare.
Come detto, il dolce per eccellenza della Pasqua è l’uovo di cioccolato realizzato artigianalmente, decorato a mano e contenente una sorpresa al suo interno. I grandi classici sono le uova al cioccolato al latte, cioccolato fondente ed extra fondente o cioccolato bianco, ma in questo 2024 ci sono alcune novità.
La prima sono le uova di Pasqua gourmet. Anche in questo caso il protagonista indiscusso è il cioccolato, che viene però impreziosito da coperture e ripieni più particolari (ad esempio croccanti pistacchi interi, granella di nocciole, frutta secca, mandorle, cioccolato bianco salato ecc.) e confezioni elegantissime.
Altro trend per la Pasqua 2024 è rappresentato dalle mini uova di cioccolato: stessa ricetta di quelle più iconiche, ma in formato mignon. Ci sono poi le nuove campane di cioccolato: vere e proprie opere d’arte, frutto della maestria e creatività dell’artigiano italiano, in un delicato incarto che richiama l’arte delle Maioliche.
Infine, non mancano le uova di cioccolato pregiate: realizzate con materie prime di altissima qualità e con un packaging prestigioso, sono capolavori artigianali che conquistano già prima dell’assaggio.
Tra le novità dolci per la Pasqua 2024 destinate principalmente ai più piccoli ci sono gli animali di cioccolato (chiocce, pulcini e coniglietti in versione al latte o fondente) e gli ovetti di Pasqua (piccoli e golosi, nelle varianti morbide, croccante, ripiene e variopinte). Andranno forti anche le tavolette di cioccolato e le“piastrelle” in versione golosa, che racchiudono una selezione di mini-blend di cioccolato fondente in differenti percentuali di cacao. Importante conferma anche per le uova di cioccolato ricoperte da un croccante guscio di zucchero racchiuse all’interno di un simpatico portauova trasparente: un’idea perfetta per decorare la tavola e stupire i propri ospiti con gusto e colore. Infine, tra gli ingredienti top di questa Pasqua 2024 troviamo il cioccolato al caffè, il cioccolato rosa Ruby (100% naturale senza conservanti né coloranti) e il cioccolato mixato con il caramello, per un effetto leggermente salato che conquista tutti.
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]]>Negli ultimi anni l’Italia ha sperimentato un notevole cambiamento nei modelli di consumo di vino. In particolare è stata rilevata una diminuzione significativa del consumo pro capite e, al tempo stesso, un aumento dei consumatori saltuari. Per gli esperti un tale scenario è l’espressione diretta del cambiamento di abitudini degli italiani nei confronti del vino, da cui emerge maggior attenzione alla qualità. Anche per questo, come vedremo, sono esplosi sul mercato i vini biologici e biodinamici, seguiti da quelli naturali e, ovviamente, dalle produzioni di nicchia provenienti dal mercato agricolo. Siamo più attenti alla salute Una delle tendenze più evidenti, […]
L'articolo Nuovi trend sui consumi di vino in Italia: meno bicchieri, più qualità sembra essere il primo su Via dei Gourmet.
]]>Negli ultimi anni l’Italia ha sperimentato un notevole cambiamento nei modelli di consumo di vino. In particolare è stata rilevata una diminuzione significativa del consumo pro capite e, al tempo stesso, un aumento dei consumatori saltuari.
Per gli esperti un tale scenario è l’espressione diretta del cambiamento di abitudini degli italiani nei confronti del vino, da cui emerge maggior attenzione alla qualità. Anche per questo, come vedremo, sono esplosi sul mercato i vini biologici e biodinamici, seguiti da quelli naturali e, ovviamente, dalle produzioni di nicchia provenienti dal mercato agricolo.
Una delle tendenze più evidenti, che emerge dall’elaborazione effettuata dall’Osservatorio dell’Unione italiana vini sui dati ISTAT relativi ai consumi nel 2022, è la diminuzione del consumo quotidiano di vino, sceso dal 55% al 41% del totale dei consumatori dal 2008 al 2023. Questo calo è particolarmente pronunciato nelle fasce d’età più giovani, come dimostrano i dati circa la diminuzione del 50% dei consumatori abituali nella fascia 35-44 anni. Il fenomeno potrebbe essere attribuito a una serie di fattori, tra cui cambiamenti nei modelli di vita, maggiore consapevolezza della salute e l’arrivo di alternative a basso contenuto alcolico.
Un altro aspetto molto interessante è quello che riguarda il ruolo determinante della componente femminile nel trainare la preferenza per il vino. Mentre i consumatori maschili hanno registrato una diminuzione del 2%, le donne hanno visto un aumento del 12% nei consumi: il che suggerisce un cambiamento nelle dinamiche culturali e nelle percezioni del vino come una bevanda tradizionalmente associata agli uomini.
I consumi del vino devono essere comparati anche con altre bevande, soprattutto per comprendere la dimensione del fenomeno da un punto di vista più ampio. Per esempio possiamo osservarlo in base al consumo di aperitivi alcolici, che hanno visto un aumento significativo con quasi 22 milioni di consumatori (+41%) nei 15 anni considerati. In questo caso possiamo pensare ad un cambiamento nell’approccio al consumo di alcol, dove l’esperienza sociale e la qualità del prodotto diventano prioritari rispetto alla quantità ingerita.
Ecco perché i vini biodinamici, biologici e naturali assumono un ruolo sempre più rilevante in società. C’è da considerare che queste tipologie di vino sono prodotte seguendo i principali filoni dell’attuale visione del mondo: attenzione particolare alla sostenibilità ambientale e limitazione degli interventi chimici
La crescita di consumi e attenzioni verso prodotti biologici, biodinamici e naturali, ovviamente, riflette la crescente preoccupazione dei consumatori per la propria salute e per cosa portano a tavola nella quotidianità.
È interessante notare che le regioni come Emilia-Romagna, Veneto, Umbria e Toscana, che presentano un’incidenza sopra la media di consumatori di vino, sempre secondo gli esperti, potrebbero essere le più propense ad abbracciare i cambiamenti nei consumi.
L’evoluzione del mercato del vino in Italia sembra quindi guidata da una combinazione di cambiamenti culturali, preferenze di genere e una crescente attenzione alla sostenibilità. Questo, in definitiva, è ciò che ha trasformato il vino da alimento a prodotto culturale, cioè ad una bevanda che integra convivialità, divulgazione, economia e innovazione.
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]]>Ogni Paese ha le sue tradizioni per quanto riguarda le ricette natalizie, in particolar modo per quanto concerne i dolci. Fra le tante scoperte che si potrebbero fare passando una vacanza all’estero durante le festività natalizie, quelle culinarie sono di certo tra le più apprezzate. Ne abbiamo scelte una per ognuno di queste tre grandi città europee: Monaco di Baviera, in Germania, Varsavia, in Polonia e Bruxelles, in Belgio. Monaco di Baviera: i Pfefferkuchen, i dolci natalizi tedeschi Se la meta natalizia è la bellissima Monaco di Baviera, non si può non assaggiare i Pfefferkuchen (o Nürnberger Lebkuchen), i biscotti […]
L'articolo Gusto e tradizione: un viaggio all’estero alla scoperta delle ricette natalizie europee sembra essere il primo su Via dei Gourmet.
]]>Ogni Paese ha le sue tradizioni per quanto riguarda le ricette natalizie, in particolar modo per quanto concerne i dolci. Fra le tante scoperte che si potrebbero fare passando una vacanza all’estero durante le festività natalizie, quelle culinarie sono di certo tra le più apprezzate. Ne abbiamo scelte una per ognuno di queste tre grandi città europee: Monaco di Baviera, in Germania, Varsavia, in Polonia e Bruxelles, in Belgio.
Monaco di Baviera: i Pfefferkuchen, i dolci natalizi tedeschi
Se la meta natalizia è la bellissima Monaco di Baviera, non si può non assaggiare i Pfefferkuchen (o Nürnberger Lebkuchen), i biscotti natalizi tedeschi proposti da secoli dalla cucina bavarese, ma presenti anche in altre cucine del Nord Europa. Sono i dolcetti natalizi più noti della Germania, delle prelibatezze di pan di zenzero con sopra del cioccolato bianco o nero e decorati con granella di nocciole.
Vengono preparati con forma rotonda o con forme che ricordano alcuni simboli del natale come stella, abete o un personaggio del presepe. Sono spesso consumati con vino caldo aromatizzato e vengono anche appesi all’albero di Natale. Sono venduti in tutti i mercatini di Natale di Monaco.
Varsavia: il Makowiec, il rotolo ai semi di papavero
Se la destinazione vacanziera è Varsavia, il dolce da assaggiare è il Makowiec, un rotolone farcito a base di semi di papavero i quali stanno a simboleggiare la felicità, la prosperità e la fertilità. Viene consumato tradizionalmente durante le festività e la credenza è che porti fortuna. Molto spesso il rotolo viene ricoperto da una glassa bianca decorata con i semi di papavero. Ogni famiglia polacca ha la propria ricetta particolare.
Bruxelles: il Buche de Noel (Kerststronk)
Passando le festività natalizie a Bruxelles ci si troverà di sicuro a gustare il Buche de Noel o Kerststronk, un rotolo di pasta biscotto al cioccolato con ripieno di crema e ricoperto con una gustosa crema di burro. La forma di questo dolce si ispira alla tradizione del cosiddetto “ceppo di Natale”: alla vigilia di Natale in ogni famiglia il capofamiglia bruciava nel camino un tronco di legno di grandi dimensioni che veniva tenuto fino all’Epifania. I resti venivano poi conservati perché secondo la leggenda favorivano il raccolto, la fertilità di donne e animali, proteggevano la salute ecc.
Volare verso le delizie europee
Per raggiungere queste destinazioni europee, sicuramente il mezzo più comodo e veloce è l’aereo, anche se questo vuol dire anche pensare a come arrivare in aeroporto mentre si pianifica il viaggio.
Si può ad esempio scegliere l’auto o il taxi, ma queste due opzioni risultano le più costose e anche le più impattanti. In alternativa, il treno e la navetta aeroportuale sono più economici e costituiscono anche un’opzione più eco-sostenibile.
Nell’ambito delle navette aeroportuali, ci sono diversi bus privati che collegano grandi città con i rispettivi principali aeroporti, tra cui ad esempio Flibco, che mette a disposizione navette tra Milano e Orio al Serio, Firenze e l’aeroporto di Pisa, o persino Torino e l’aeroporto di Caselle. Quest’ultimo in particolare può tornare utile in questi giorni, in quanto il treno che collega il centro con l’aeroporto ripartirà solo dal 9 dicembre 2023 perché fino a questa data la linea è sospesa a causa dei lavori di interconnessione alla rete nazionale.
Per scoprire di più sulla linea Torino Caselle, sugli orari e sui prezzi dei biglietti, vi invitiamo a consultare il sito.
Il servizio di Flibco è comodo, flessibile e puntuale. Le navette partono dall’autostazione dei bus in Corso Vittorio Emanuele II (al quale si arriva in 10 minuti a piedi da Torino Porta Susa).
Il tragitto che conduce da Torino a Caselle richiede circa 25-30 minuti a seconda del traffico. L’orario di servizio va dalle ore 3:30 fino alle 23:00. Non sono previste fermate intermedie.
Nel costo del biglietto sono compresi il trasporto bagagli, la connessione wi-fi a bordo e la possibilità di ricaricare smartphone e altri dispositivi con le prese USB di cui sono provvisti i sedili.
Il biglietto è prenotabile online pagando con carta di credito, carta di debito o PayPal. In alternativa i biglietti possono essere acquistati presso le rivendite autorizzate, con l’app Flibco o sulla navetta. Con il codice sconto VIAGGIA-10, inoltre, si ha diritto a una riduzione del 10% sul prossimo viaggio con Flibco, fino alla fine dell’anno.
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]]>Un viaggio alle Maldive è qualcosa che si sogna per anni e si prepara in molto tempo, prima di realizzarlo e immergersi nelle bellezze di questo luogo. È quindi necessario iniziare a pensarlo con qualche mese d’anticipo, soprattutto se si scelgono periodi di alta stagione per visitarlo. Anche quando si decide di affidare l’organizzazione delle proprie vacanze alle Maldive a un tour operator, è opportuno avviarsi molto tempo prima, sia per avere maggiori possibilità di scelta, sia per trovare le offerte più convenienti. Una cosa è certa, però, quando il momento della partenza arriva si presenta la necessità di dover […]
L'articolo Vacanza alle Maldive: cosa mettere in valigia? sembra essere il primo su Via dei Gourmet.
]]>Un viaggio alle Maldive è qualcosa che si sogna per anni e si prepara in molto tempo, prima di realizzarlo e immergersi nelle bellezze di questo luogo.
È quindi necessario iniziare a pensarlo con qualche mese d’anticipo, soprattutto se si scelgono periodi di alta stagione per visitarlo. Anche quando si decide di affidare l’organizzazione delle proprie vacanze alle Maldive a un tour operator, è opportuno avviarsi molto tempo prima, sia per avere maggiori possibilità di scelta, sia per trovare le offerte più convenienti.
Una cosa è certa, però, quando il momento della partenza arriva si presenta la necessità di dover preparare la valigia, per sé o per tutta la famiglia.
Trascorrere del tempo sulle isole, in generale, non comporta la necessità di doversi portare troppe cose. Di solito l’abbigliamento è informale, quindi si dovranno portare solo alcune t-shirt, costumi da bagno, pareo, copricapo, shorts, qualche abitino carino per la sera e nulla di più. Si vive al sole, con i piedi nella sabbia corallina che quasi mai scotta.
Non serve appesantirsi molto, anche se si ha in programma di passare molti giorni fuori. In ogni caso è sempre opportuno adottare alcuni accorgimenti e, soprattutto, non dimenticare nulla di importante da portare dietro.
Scopriamo nel dettaglio come preparare una valigia, prima delle vacanze alle Maldive.
Cosa mettere nel bagaglio
Come già accennato non serve inserire molti capi. Il clima alle Maldive e gradevole tutto l’anno, gli sbalzi di temperatura sono minimi, per cui non serve vestirsi a strati.
Di conseguenza, a dominare nella valigia e quindi nell’armadio possono essere costume da bagno, copricostume, magliette, pantaloncini e pareo. Certo è opportuno portare con sé anche pantalone e maglietta o camicia in cotone o lino, per lui, e qualche abito, sempre in tessuti freschi e traspiranti per lei, da indossare la sera a cena.
Quello che invece non deve assolutamente mancare nella valigia per le Maldive sono crema solare, doposole e cappellino o paglietta. Proprio perché si tratta di luoghi caldi e soleggiati è essenziale proteggere la pelle e il capo. Anche gli occhiali da sole sono indispensabili.
Per chi, invece, immagina di praticare sport subacquei, mascherina, boccaglio, attrezzatura varia e fotocamera subacquea sono essenziali. Se ne vendono anche di usa e getta, da sfruttare per l’occasione, così da immortalare le meraviglie che abitano sotto la superficie dell’Oceano.
Altro elemento indispensabile da portare con sé in valigia sono i farmaci.
Nella maggior parte dei casi è disponibile un medico sull’isola o nel resort, ma, soprattutto se si soffre di patologie particolari, è bene partire attrezzati. In linea di massima la cassetta dei medicinali dovrebbe prevedere antibiotici, antistaminici, cortisone, antinfiammatori e antidiarroici.
Possono tornare utili anche disinfettanti, integratori a base di sali minerali, vista l’eccessiva esposizione al sole a cui si può essere soggetti, anche delle gocce per le orecchie. Può succedere di contrarre qualche piccola infezione da plancton, anche se è sufficiente sciacquarsi con abbondante acqua dolce, dopo ogni bagno. Una crema antiscottature, infine, è sempre consigliata, per alleviare eventuali rossori da sovraesposizione.
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]]>Con l’inverno torna l’evento gastronomico più atteso delle Dolomiti: Sciare con Gusto in Alta Badia. Tema portante di questa quattordicesima edizione sarà la “spontaneità”: la spontaneità ha a che fare con l’intuizione e l’immediatezza, è un moto di energia creativa, che può essere contagiosa in senso positivo. Otto grandi chef partiranno dai concetti di spontaneità e sobrietà per dare vita a piatti in sintonia con l’armonia della natura che caratterizza l’ambiente alpino. Ogni chef sarà abbinato a un rifugio sulle piste dell’Alta Badia, per il quale creeranno una ricetta che verrà proposta agli sciatori durante tutta la stagione invernale. Ma […]
L'articolo Massimiliano Alajmo e Ana Roš protagonisti di Sciare con Gusto 2024 sembra essere il primo su Via dei Gourmet.
]]>Con l’inverno torna l’evento gastronomico più atteso delle Dolomiti: Sciare con Gusto in Alta Badia. Tema portante di questa quattordicesima edizione sarà la “spontaneità”: la spontaneità ha a che fare con l’intuizione e l’immediatezza, è un moto di energia creativa, che può essere contagiosa in senso positivo. Otto grandi chef partiranno dai concetti di spontaneità e sobrietà per dare vita a piatti in sintonia con l’armonia della natura che caratterizza l’ambiente alpino. Ogni chef sarà abbinato a un rifugio sulle piste dell’Alta Badia, per il quale creeranno una ricetta che verrà proposta agli sciatori durante tutta la stagione invernale.
Ma chi sono gli chef coinvolti in questa nuova edizione di Sciare con Gusto? Innanzitutto Massimiliano Alajmo e Ana Roš, tre Stelle Michelin rispettivamente a Rubano e Caporetto. Ma anche Simone Cantafio del ristorante La Stüa de Michil c/o Hotel La Perla di Corvara (1 stella Michelin), Andrea Berton (Ristorante Berton, Milano, 1 stella Michelin), Gianluca Gorini (Ristorante da Gorini, San Piero in Bagno, 1 stella Michelin), Errico Recanati (Ristorante Andreina, Loreto, 1 stella Michelin), Diego Rossi (Ristorante Trippa, Milano) e Tomaž Kavčič (Ristorante Gostilna pri Lojzetu, Vipava, 1 stella Michelin).
I piatti creati da questi otto celebri chef potranno essere degustati presso i rifugi Ütia Lé, Ütia L’Tamá, Club Moritzino, Ütia Las Vegas, Ütia I Tablá, Ütia de Bioch, Ütia Jimmy e Ütia Edelweiss, durante tutta la stagione invernale.
UN PROGETTO BENEFICO A SOSTEGNO DI LA MIGLIOR VITA POSSIBILE PER I BAMBINI BISOGNOSI DI CURE
L’iniziativa culinaria sarà nuovamente legata ad un progetto di beneficenza a sostegno delle cure pediatriche. Quest’anno, per la seconda volta, Sciare con Gusto si rivolge ai bambini meno fortunati, assistiti dall’Hospice Pediatrico di Padova e del Veneto, affetti da malattie incurabili o invalidanti. “La miglior vita possibile” è il nome dell’associazione, attivamente impegnata nella promozione e nel sostegno delle cure palliative pediatriche, a cui l’Alta Badia si lega. Per tutta la prossima stagione invernale, per ogni piatto targato “Sciare con gusto”, servito nei rifugi che aderiranno all’iniziativa, verranno devoluti 3,00 € in beneficenza a sostegno della realizzazione del nuovo Centro di Riferimento del Nordest per le Cure Palliative e Terapia del Dolore Pediatriche della Regione Veneto. Un’importante azione per sostenere concretamente la Vita di numerosi ragazze e ragazzi.
GLI APPUNTAMENTI ENOGASTRONOMICI DA NON PERDERE
IL GOURMET SKISAFARI FESTEGGIA LA 10° EDIZIONE
La decima edizione del Gourmet Skisafari è in programma sabato 9 dicembre 2023. Gli sciatori potranno spostarsi sugli sci in un viaggio itinerante da una baita all’altra, dove avranno la possibilità di degustare le creazioni gourmet degli chef italiani Massimiliano Alajmo, Andrea Berton e Simone Cantafio e dello chef sloveno, conosciuto a livello internazionale, Tomaž Kavčič. Questi porteranno la cucina stellata a 2000m nel cuore delle Dolomiti altoatesine e delizieranno gli sciatori presso alcune baite, presentando i loro piatti, che, grazie ai prodotti utilizzati, elogiano le eccellenze gastronomiche locali. Per la realizzazione dei piatti, gli chef si ispirano, infatti, ai migliori prodotti del territorio, basandosi sulla propria filosofia in cucina, adattata, per l’occasione, ad un ambiente di montagna. Verranno presentate delle vere e proprie opere d’arte, non solo per il palato, ma anche per la vista.
SUNRISA: SCIARE ALL’ALBA SU PISTE ANCORA VERGINI, PRIMA DI UNA RICCA COLAZIONE A 2000M
Sciare su pista ancora vergine, prima di tutti gli altri, è un’esperienza unica. Se a farlo si è nel cuore delle Dolomiti Patrimonio Mondiale UNESCO, sulle nevi dell’Alta Badia, dove proprio in quei giorni si sfidano i migliori atleti di Coppa del Mondo di sci alpino e, dove si può degustare un’ottima colazione a 2000m, l’esperienza diventa ancora più accattivante.
Lunedì, 18 dicembre gli impianti di risalita dell’altipiano dell’Alta Badia, aprono i battenti già all’alba per dare la possibilità agli appassionati sciatori di vedere sorgere il sole a 2000m e di sciare su piste perfettamente preparate nella notte dai numerosi gatti delle nevi in attività nel comprensorio. In abbinata, sussiste la possibilità di assaporare una ricca colazione, a base di prodotti genuini e tradizionali, presso i rifugi Club Moritzino, Ütia I Tablá, Ütia de Bioch, Ütia Piz Arlara e Ütia Las Vegas. Ogni rifugio sarà abbinato ad un elemento base della colazione, come il latte, i cereali, le uova o la frutta. I vari piatti proposti, sono stati creati con il supporto della nutrizionista Elena Casiraghi e contengono gli ingredienti fondamentali per una colazione corretta, certificando l’apporto calorico e nutrizionale ideale di ogni tappa del percorso di colazione da un rifugio all’altro.
NOVITÀ: THE BRUNCH TRIBE – LA CULTURA DEL BRUNCH, PORTATA A 2000 METRI
“C’è speranza… e il suo colore è il verde”: questo è il motto di Maria Sofia, una ragazza giovane e simpatica, che dell’alimentazione salutare, immersa nella natura, ha fatto la sua vita e il suo rifugio. Non si tratta però di un rifugio in pista come gli altri. La partecipazione a The Brunch Tribe è un’esperienza esclusiva e indimenticabile. La baita privata, situata in zona Piz Sorega è raggiungibile con gli sci, oppure a piedi, ma sempre accompagnati da una guida e solamente nelle poche giornate in cui si svolgono gli eventi. Il brunch, creato con passione e sapere da Maria Sofia è all’insegna di prodotti locali. Il verde è il colore della speranza, ma anche delle verdure, che rappresentano il prodotto principe del brunch, accompagnate da formaggi locali, uova e dolci. Il tutto può essere gustato insieme a vini esclusivamente naturali. Gli appuntamenti si svolgono sempre di mattina, nei mesi di gennaio, febbraio e marzo. La prenotazione è obbligatoria online sul sito www.altabadia.org, oppure direttamente presso gli Uffici Informazioni dell’Alta Badia.
SOMMELIER IN PISTA
Degustare in due baite diverse una selezione dei migliori vini dell’Alto Adige, ammirando le Dolomiti, Patrimonio Mondiale UNESCO: in Alta Badia si può.
Dopo il successo delle scorse edizioni, l’Alta Badia ripropone anche nell’inverno 2023/24 “Sommelier in pista”, con lo scopo di valorizzare il connubio fra lo sci e i prodotti d’eccellenza del territorio. Sono otto quest’anno gli appuntamenti, in programma tra dicembre e aprile (12 dicembre, 9 e 23 gennaio, 20 febbraio, 5, 12 e 19 marzo e 2 aprile) e prevedono favolose sciate sulle piste dell’Alta Badia, abbinate alla degustazione di alcuni tra i più pregiati vini dell’Alto Adige. I partecipanti saranno accompagnati da un maestro di sci oltre che da un sommelier professionista. Il prezzo delle degustazioni, guida sciistica inclusa, è di 40,00€ a persona. Questi i rifugi in cui si svolgeranno le degustazioni: Ütia de Bioch, Club Moritzino, Ütia I Tablá, Ütia Las Vegas Lodge, Ütia Lé, Ütia Tamá, Ütia Pic Pré, Ütia La Munt.
Gli appuntamenti sono organizzati in collaborazione con il Consorzio Vini Alto Adige e l’Associazione Sommelier Alto Adige.
WINE SKISAFARI: IL VINO SAFARI SUGLI SCI A 2000 METRI
Domenica 24 marzo 2024, l’Alta Badia porta i migliori vini altoatesini in quota per una degustazione esclusiva, la quale si terrà dalle ore 10 alle ore 15.30, presso i rifugi Piz Arlara, Ütia de Bioch, I Tablà e
Pralongià. Si vuole così concludere in bellezza la stagione invernale, dedicata all’enogastronomia. Il costo del biglietto, acquistabile direttamente presso le quattro baite partecipanti, è di 35,00€ a persona e include la degustazione di tutti i vini presenti. La manifestazione è organizzata da Alta Badia Brand, in collaborazione con IDM (Innovation Development Marketing) e con il sostegno del Consorzio Vini Alto Adige.
ALTRI APPUNTAMENTI ENOGASTRONOMICI
Nella settimana dal 17 al 24 marzo torna “Roda dles Saus”, l’evento dedicato alla cucina ladina, presso le baite del comprensorio dello Skitour La Crusc. Inoltre, durante tutta la stagione invernale ci sarà la possibilità di partecipare alla “Colazione tra le vette”, presso il rifugio Las Vegas. Un’ottima occasione per essere i primi in pista al mattino, oltre che per fare una ricca colazione a base dei migliori prodotti dell’Alto Adige.
Per informazioni: Uffici Informazioni Alta Badia – www.altabadia.org – Tel.: 0471/836176-847037 – Email: info@altabadia.org
[Foto credits: Alex Moling]
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]]>In tutto il mondo gli italiani sono identificati come “mad at food”, ovvero pazzi per il cibo. Questa definizione potrebbe risultare un tantino esagerata per qualcuno ma, il più delle volte, corrisponde alla verità. Dopotutto siamo il Paese delle ricette tradizionali intoccabili e dei diktat culinari che mai potranno essere cambiati. Al tempo stesso, tuttavia, siamo anche un popolo affascinato dalle novità e, per quel che riguarda la cucina, possiamo ritenerci dei grandi innovatori. È questo il caso del grande exploit del settore eCommerce prodotti tipici italiani, emerso prepotentemente durante il 2020 e oggi considerato trainante per l’economia nazionale. In […]
L'articolo Ecommerce prodotti tipici italiani: la cultura del gusto Made In Italy sembra essere il primo su Via dei Gourmet.
]]>In tutto il mondo gli italiani sono identificati come “mad at food”, ovvero pazzi per il cibo. Questa definizione potrebbe risultare un tantino esagerata per qualcuno ma, il più delle volte, corrisponde alla verità. Dopotutto siamo il Paese delle ricette tradizionali intoccabili e dei diktat culinari che mai potranno essere cambiati.
Al tempo stesso, tuttavia, siamo anche un popolo affascinato dalle novità e, per quel che riguarda la cucina, possiamo ritenerci dei grandi innovatori. È questo il caso del grande exploit del settore eCommerce prodotti tipici italiani, emerso prepotentemente durante il 2020 e oggi considerato trainante per l’economia nazionale.
In questo approfondimento cercheremo di capire a che punto siamo con lo sviluppo degli eCommerce di prodotti tipici italiani e quali sono i benefici apportati sul mercato da chi, consapevole del potenziale del know-how enogastronomico italiano, ha voluto scommettere tramite l’innovazione.
I fattori di accelerazione delle vendite eCommerce sono molteplici e sono stati dibattuti fin troppo a lungo: lockdown, miglioramento delle norme europee, controlli più attenti sugli esercenti virtuali ecc.
Oggi siamo abbastanza consapevoli del fatto che le vendite online siano entrate a far parte delle nostre vite in modo consuetudinario e, quindi, socialmente accettato. Mai ci saremmo aspettati, forse, che un settore così forte e trainante per l’economia nazionale, avrebbe approdare online con proposte di eccellenza molto interessanti.
Gli italiani, d’altronde, hanno accolto molto positivamente la possibilità di portare in tavola qualsivoglia bontà tradizionale e artigianale, grazie all’immediatezza dell’acquisto online. Dopotutto siamo un popolo di estimatori e di palati esigenti, estremamente attento alla qualità di ciò che viene servito a tavola.
Tra i prodotti più ricercati presso gli eCommerce di prodotti tipici italiani, spiccano soprattutto le bontà tipiche delle festività di fine anno. Questo si verifica perché è tradizione piuttosto consolidata quella di omaggiare collaboratori, amici o parenti con cesti a base di cibi e vini. I cesti e le strenne regionali sono il dono più apprezzato per una grande varietà di occasioni speciali e, grazie alla comodità di poterli ordinare e spedire online, hanno conquistato rapidamente il cuore dei consumatori.
A tale proposito non mancano anche altre prelibatezze come l’olio evo bio in vendita online, ricercatissimo da chi è interessato a consumi responsabili e a prodotti ricercati, genuini e caratterizzati dal miglior grado di trasparenza in etichetta.
I vantaggi derivanti dal consumo di questi prodotti sono molteplici. Innanzitutto un acquisto più attento del cibo che arriva in tavola si traduce in un beneficio per la salute, perché si può contare su etichette trasparenti e su filiere produttive corte e attente all’ambiente. In secondo luogo si contribuisce a supportare le aziende e gli operatori del settore che, giorno dopo giorno, investono per proteggere le tradizioni gastronomiche del Paese e per tutelare questo grande capitale dalle contraffazioni. Infine si contribuisce a ridurre sprechi e inquinamenti adottando uno stile di vita più sostenibile, incentrato sull’uso attento delle risorse e sulla forza dei contesti sociali iper-locali.
In conclusione gli eCommerce di prodotti tipici italiani, motore trainante dell’economia del Paese, sono la ventata di freschezza e di innovazione che serviva al settore per emergere a livello internazionale e proteggere le piccole realtà locali dalle logiche economiche di scala.
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]]>Si avvicinano le festività e quale momento migliore per iniziare a pensare ai regali da fare? Assieme agli oggetti più desiderati dai familiari, ci sono i piccoli cadeau da acquistare per gli inviti a cene e pranzi nelle case degli amici, come ad esempio una bottiglia di vino o di spumante. Non tutti abbiamo le giuste competenze per lasceltadel miglior vino e dello spumante più indicato, per questo motivo esistono online numerose guide enologiche che permettono ai consumatori di acquistare la soluzione più adatta. Uno dei regali più apprezzati durante le festività natalizie è proprio lo spumante, bevanda comunemente utilizzata […]
L'articolo Come non sbagliare la scelta dello spumante da regalare sembra essere il primo su Via dei Gourmet.
]]>Si avvicinano le festività e quale momento migliore per iniziare a pensare ai regali da fare? Assieme agli oggetti più desiderati dai familiari, ci sono i piccoli cadeau da acquistare per gli inviti a cene e pranzi nelle case degli amici, come ad esempio una bottiglia di vino o di spumante.
Non tutti abbiamo le giuste competenze per lasceltadel miglior vino e dello spumante più indicato, per questo motivo esistono online numerose guide enologiche che permettono ai consumatori di acquistare la soluzione più adatta.
Uno dei regali più apprezzati durante le festività natalizie è proprio lo spumante, bevanda comunemente utilizzata durante aperitivi, pranzi e cene. Indirizzare la scelta sui grandi classici è senza dubbio un’ottima idea, prima però potrebbe tornare utile sapere quali sono i migliori spumanti Franciacorta disponibili online.
Il modo perscegliere le migliori bollicine da regalare è rivolgersi a esperti, quindi recarsi in qualche enoteca, cantina o vigneto e farsi consigliare dai professionisti del settore che possono condividere informazioni preziose e abbinamenti ideali da proporre ad amici e familiari.
La scelta dello spumante deve necessariamente orientarsi anche in base alle proprie possibilità economiche: il mercato offre numerosi prodotti dai più economici ai più costosi, alcuni rari e introvabili nei negozi fisici se non su prenotazione e più facilmente acquistabili online.
Un occhio di riguardo anche all’imballaggio che, per unabollicina da regalare, deve necessariamente possedere determinate caratteristiche estetiche che rendono la bottiglia preziosa e raffinata.
Le tipologie di spumanti adatti da regalare per le festività natalizie sono numerose e cambiano anche in base alla provenienza e alle caratteristiche che li distinguono.
Parlando di Franciacorta, ad esempio, la scelta è molto vasta ed è possibile cercare tipologie come Franciacorta Brut, Satèn e Rosé, perfetti per abbinamenti con crudi di pesce ma anche per gli aperitivi e cene invernali.
Tra i Franciacorta Brut maggiormente apprezzati come regalo troviamo il Contadi Castaldi Magnum (Chardonnay 80% Pinot Nero 10% Pinot Bianco 10%), che si presenta con un imballaggio raffinato e già pronto per essere regalato.
Tra le alternative italiane che meglio si avvicinano a questa tipologia di bollicina è la Costaripa Rosè (80% Chardonnay e 20% Pinot Nero), fresco e leggermente fruttato, perfetto da regalare per fare un’ottima figura durante le festività natalizie. Un’ottima alternativa al Franciacorta, molto simile di gusto, struttura e odore.
In alternativa, un altro esempio di bollicina adatta come regalo è lo spumante Ferrari, in particolare il Perlè Trento Doc. Si presenta con un imballaggio pregiato, ottimo da regalare anche all’ultimo minuto perché è facilmente trovabile nelle enoteche e si abbina anche alle pietanze più pregiate.
Gli amanti dei vini emiliani possono puntare sul tradizionale Lambrusco, precisamente con il Sorbara, una delle varietà più pregiate con sapore di fragola e frutti rossi. Questo regalo è perfetto per gli amanti delle bollicine con una maggiore acidità, perfetto per gli aperitivi e le cene invernali.
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]]>Dal 13 al 19 dicembre va in scena la prima Venice Cocktail Week. Un’intensa settimana di incontri e condivisione nei migliori 26 cocktail bar di Venezia, per mettere in luce i locali veneziani sotto un’ottica diversa da quella più tradizionale alla quale fino ad ora siamo stati abituati. “Si allunga l’elenco di eventi internazionali ospitati da Venezia negli ultimi mesi – dichiara l’assessore al Turismo Simone Venturini – Moda, arte, spettacoli, enogastronomia e ora anche la mixology di altissimo livello. Siamo particolarmente felici dell’arrivo in città della Cocktail Week, un’occasione importante per raccontare al mondo la grande professionalità dei nostri […]
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]]>Dal 13 al 19 dicembre va in scena la prima Venice Cocktail Week. Un’intensa settimana di incontri e condivisione nei migliori 26 cocktail bar di Venezia, per mettere in luce i locali veneziani sotto un’ottica diversa da quella più tradizionale alla quale fino ad ora siamo stati abituati.
“Si allunga l’elenco di eventi internazionali ospitati da Venezia negli ultimi mesi – dichiara l’assessore al Turismo Simone Venturini – Moda, arte, spettacoli, enogastronomia e ora anche la mixology di altissimo livello. Siamo particolarmente felici dell’arrivo in città della Cocktail Week, un’occasione importante per raccontare al mondo la grande professionalità dei nostri barmen e la qualità dei prodotti utilizzati. Un ringraziamento dunque a Paola Mencarelli e a tutta la squadra Venice Cocktail Week!”
Nei 7 giorni del festival ogni Cocktail Bar coinvolto nella manifestazione darà vita a una Cocktail List esclusiva ideata ad hoc per la prima Venice Cocktail Week. Tutto sarà arricchito da Masterclass, Night Shift e serate a tema con guest di fama internazionale, ma anche da iniziative culturali e attività ricreative per avvicinare il grande pubblico alla scoperta di un’altra Venezia.
Il format Cocktail Week, nato a Londra nel 2008, è stato portato in Italia da Paola Mencarelli nel 2016, quando ha deciso di organizzare nella sua Firenze la prima edizione di Florence Cocktail Week. Visto il successo della kermesse Toscana nel 2020 Aman Venice ha chiesto alla stessa Paola di esportare il format anche a Venezia, per organizzare così nella Serenissima la prima kermesse veneziana dedicata alla mixology.
“Ad Aman Venice siamo molto orgogliosi di aver pensato di contattare il team di Florence Cocktail Week per cercare di portare anche a Venezia una manifestazione che contribuisca a dare lustro all’offerta legata al mondo della mixology della Serenissima e che dia l’opportunità a questo mondo di collaborare e confrontarsi.” Racconta così Silvia Manganaro, Director of Sales & Marketing di Aman Venice. “E’ nato tutto per caso. Il bar di Aman Venice è per noi un asset importante e forse il servizio dell’hotel che più ci permette di tenere i legami con la città: proprio pensando a questo ci siamo detti che una manifestazione che coinvolgesse tutta la città e che potesse anche contribuire a promuovere un turismo qualificato, legato proprio al mondo della mixology, come già accade in altre città del mondo, potesse essere un’idea vincente. Sappiamo che la logistica è meno agevole rispetto ad altre città ma l’energia di Paola e di tutto il team appiattisce ponti e prosciuga canali!”
“In questo anno così particolare noi non ci siamo arresi ed abbiamo deciso di raddoppiare portando il nostro format Cocktail Week a Venezia” Conclude Paola Mencarelli “Sarà un’edizione insolita per questo tipo di manifestazione che predilige la bella stagione, ma riscalderemo questa splendida città d’arte e di cultura a suon di shaker e di cocktail.”
Grande attenzione è stata data anche al design e all’arte.
Il logo di Venice Cocktail Week è firmato da Piero Lissoni con Lissoni&Partners che ha regalato alla manifestazione una sua interpretazione personale e moderna della kermesse, un filo conduttore che lega il mondo dei cocktail a Venezia, partendo dal disegno di una coppa Martini che si trasforma in gondola realizzato da Marino Lucchetti, Bar Manager dell’Hotel Londra Palace.
SHOSHIN ART CLUB per i Bartender VCW21 under 25
Valentino Longo – head Bartender del Four Seasons at The Surf Club (Florida) – ha dato la possibilità ai Bartender under 25 partecipanti a Venice Cocktail Week di accedere gratuitamente alla sua piattaforma Shoshin Art Club.
Shoshin è un hub virtuale creato dallo stesso Valentino dove trovare tutte le informazioni fondamentali e gli insegnamenti dei nomi più famosi del mondo della mixology internazionale. Classi multimediali utili per chi vuole intraprendere la carriera di Bartender e essere formato sulle basi e informato sulle novità.
Ad aggiudicarsi l’accesso alla piattaforma Shoshin Art Club Jonathan Bartoletti del Blue Drop.
CREATIVE THINKING con Ilaria Legato
A febbraio 2022 la brand e food designer Ilaria Legato – autrice insieme a Nicoletta Polliotto del libro ‘Creative Restaurant Branding’ edito da Hoepli – proporrà ai 26 locali partecipanti di Venice Cocktail Week un workshop di creative thinking (pensiero creativo) per tirare fuori oppure trovare l’identità straordinaria del proprio cocktail o locale
LA LISTA DEI COCKTAIL BAR PARTECIPANTI A VENICE COCKTAIL WEEK
Scarica il programma: https://venicecocktailweek.it/calendario-eventi/
Foto di: Martino Dini; Andrea Di Lorenzo.
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]]>Forse ti è capitato di sentir parlare di bottiglie di vino da collezione ma non sai di cosa si tratta. Come ogni oggetto o prodotto, anche le bottiglie di vino possono essere collezionate, sia perché si è appassionati del settore della vinificazione e si vuole tenere una propria collezione personale, sia perché si vuole decidere di investire in questo particolare settore. Quando si parla di vini da collezione generalmente si fa riferimento a bottiglie molto invecchiate le cui caratteristiche prescindono dalla qualità del vino contenuto, che potrebbe anche non essere bevibile, anche se in realtà si possono collezionare bottiglie di […]
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]]>Forse ti è capitato di sentir parlare di bottiglie di vino da collezione ma non sai di cosa si tratta. Come ogni oggetto o prodotto, anche le bottiglie di vino possono essere collezionate, sia perché si è appassionati del settore della vinificazione e si vuole tenere una propria collezione personale, sia perché si vuole decidere di investire in questo particolare settore.
Quando si parla di vini da collezione generalmente si fa riferimento a bottiglie molto invecchiate le cui caratteristiche prescindono dalla qualità del vino contenuto, che potrebbe anche non essere bevibile, anche se in realtà si possono collezionare bottiglie di vino molto pregiato per quanto riguarda le qualità organolettiche.
Bisogna poi sottolineare che molti collezionisti apprezzano anche le semplici bottiglie vuote che, per via delle proprie caratteristiche estetiche o perché molto rare, spesso hanno valori di mercato anche molto alti. Ma scopriamo insieme qualche dettaglio in più sulle bottiglie di vino da collezione e come poter arricchire la propria collezione personale.
Chi colleziona vini decide di acquistare delle bottiglie sia per la qualità del vino, quindi per berle, sia semplicemente per possederle e tenerle chiuse. Si comprende quindi che le bottiglie di vino possono essere collezionate per motivi davvero diversi e il loro valore è variabile in base ad una serie di fattori eterogenei.
Se ad esempio si collezionano le bottiglie per la qualità del vino, è fondamentale la qualità del prodotto e l’annata di produzione, è risaputo infatti che ci cono annata buone ed annate cattive per la produzione vinicola, in base al clima, alla quantità di piogge ecc. Se invece si vogliono collezionare le bottiglie di vino come veri e propri oggetti, i criteri da valutare saranno diversi.
Innanzi tutto bisogna guardare all’età della bottiglia, molto spesso le bottiglie più vecchie sono quelle che hanno il valore più alto, in secondo luogo bisogna tener presente la rarità, quanto più sarà ricercata la bottiglia, tanto più alto sarà il suo valore.
Ad incidere in maniera importante sul valore di una bottiglia è poi lo stato di conservazione, trattandosi di un oggetto da collezione è fondamentale che sia l’etichetta che la capsula siano conservate perfettamente, dato che probabilmente i collezionisti non apriranno mai la bottiglia.
Il valore di una bottiglia di vino da collezione può variare in base ai fattori che abbiamo visto precedentemente, si passa dalle poche decine di euro fino ad arrivare alle decine di migliaia di euro per le bottiglie che siano pregiate sia dal punto di vista della bottiglia e della sua rarità, sia dal punto di vista del vino contenuto.
In questo senso bisogna dire che solo alcuni vini sono adatti a resistere ad un invecchiamento in bottiglia molto lungo. Tra le bottiglie che tendono ad essere maggiormente richieste e costose vi sono quelle prodotte da famose cantine che non esistono più, queste bottiglie sono considerate davvero uniche e per questo il loro valore è spesso molto alto.
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]]>Giovedì 19 agosto ha riaperto dopo due mesi di ristrutturazione l’Antico Forno Roscioli, una delle istituzioni gastronomiche del centro storico di Roma. E riapre con una grande novità: l’introduzione del girarrosto.
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]]>Non solo forno. Giovedì 19 agosto ha riaperto dopo due mesi di ristrutturazione l’Antico Forno Roscioli, una delle istituzioni gastronomiche del centro storico di Roma. E riapre con una grande novità: l’introduzione del girarrosto:
Abbiamo voluto creare un qualcosa di tradizionale e confortevole.” Racconta Giusy Di Fede, moglie di Pierluigi Roscioli. “Il pane e la pizza sono la nostra storia, ma abbiamo voluto offrire anche qualcosa che potesse andare incontro alle esigenze delle famiglie di oggi. Il pollo arrosto è un piatto pronto per chi ha voglia di una cena facile per grandi e piccoli, di qualità e gustosa allo stesso tempo”.
Si tratta di un girarrosto elettrico Molteni a quattro spiedi: posizionato in bella vista davanti alla parte del laboratorio, è una macchina d’antan, che ha bisogno di un’assistenza continua e che lavora al meglio sulle carni bianche, senza abbreviarne le cotture, ma dando il giusto tempo a ogni elemento, con delle vaschette di raccolta dei succhi di cottura con cui fare i fondi o inumidire le carni. Protagonisti pollo, porchetta e stinco di maiale.
Il nuovo spazio si presenta in modo contemporaneo, ma con uno sguardo al passato, grazie al lavoro dello studio Q-bic di Marco Baldini. E quello che un tempo era “semplicemente” uno dei migliori forni della città si trasforma in una bottega enogastronomica a tutto tondo, dove si può comprare il pane, la carne allo spiedo, una bottiglia di vino o una conserva.
Volevamo fare questi lavori già lo scorso anno. Poi il Covid ci ha fermato.” Racconta Pierluigi Roscioli “Questo ampliamento è un’idea di mia moglie Giusy che ha dato vita a un’offerta gastronomica di qualità che si va a aggiunge alle nostre proposte da forno. Chi entra da Roscioli oggi non sente più solo il profumo di pane, pizza e dolci appena sfornati – nostra vita e lavoro – ma anche l’odore delle carni arrosto.”
Oggi all’Antico Forno Roscioli trovate le lavagne con la proposta gastronomica del giorno e lo LO SPIEDO, con il pollo “Bio di Fileni”, marinato a freddo di 24 ore con i tipici aromi mediterranei, il pollo “Occhio d’oro” di un’Azienda Agricola di Velletri (su prenotazione) e la classica, gustossima Porchetta.
ANTICO FORNO ROSCIOLI
Via dei Chiavari 34, 00186 Roma – Tel. 06.6864045 – WhatsApp 351.6439958
Email info@roscioliforno.it – Facebook Antico Forno Roscioli – Instagram @anticofornoroscioli
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]]>SANTA - LA PA5QUA ROMANA è il Pranzo di Pasqua a domicilio (o da asporto) firmato da 5 realtà romane: Roscioli Ristorante Salumeria, Retrobottega, Marzapane, Zia Restaurant e Rimessa Roscioli.
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]]>Metti un pranzo di Pasqua con Roscioli, Retrobottega, Marzapane, Zia Restaurant e Rimessa Roscioli. In tempi normali sarebbe stato quasi impossibile. Ma ormai si sa, le restrizioni e le difficoltà dovute al Covid aguzzano l’ingegno della ristorazione italiana, e così queste cinque bellissime realtà romane hanno deciso di unire le forze per un giorno, per regalare alla Capitale (e Milano) una SANTA PA5QUA ROMANA.
La sinergia fra questi cinque locali porterà a casa dei clienti — con servizio di asporto e delivery — un menu davvero invitante, articolato in quattro portate, pane, vino in abbinamento e sorpresa.
Corallina artigianale, Provolone Riserva 36 mesi, Mini pizza al formaggio e Giardiniera
Tortelli ripieni di bufalo con salsa cacio e ova
Pane a lievitazione naturale
Agnello cotto al coccio sulla brace con limone verde, yogurt e cardamomo e Vignarola di Carciofi Asparagi piselli e fave
Babà con cremoso alla vaniglia
Selezione di un vino artigianale da vignaioli del Lazio
SORPRESA: Ogni Santa nasconde un piccolo regalo
PREZZI:
ROMA
ASPORTO – 130 € per 2 persone – ritiro alla Rimessa Roscioli. Via del Conservatorio 58. Roma
DELIVERY – 135 € per 2 persone
MILANO
DELIVERY – 145 € per due persone
Non è la prima volta che diamo vita a un progetto del genere”, racconta Alessandro Roscioli di Roscioli Ristorante Salumeria. “Durante il primo lockdown, insieme a Retrobottega, avevamo fatto un pranzo di Pasqua congiunto. Il grande calore dello scorso anno e la situazione attuale ci ha portato a formulare di nuovo una proposta simile che unisce nelle case delle persone la professionalità di 5 tenaci locali romani”.
Oggi più che mai, dopo più di un anno di pandemia, c’è bisogno di fare rete, per sostenersi a vicenda.” Precisa Giuseppe Lo Giudice di Retrobottega. “Siamo tutti stanchi e abbiamo bisogno di stimoli nuovi.”
Abbiamo voluto presentare un secondo della tradizione pasquale a base d’agnello, un agnello locale allevato in modo sostenibile nel viterbese, cotto nel coccio sulla brace a legna, strumento di lavoro che contraddistingue la cucina di Marzapane”, raccontail patron di Marzapane Mario Sansone.
Il babà è uno dei nostri dolci iconici. È nel menù di Zia DOOR TO DOOR da quando il progetto è partito”, precisa Christian Marasca, chef pasticcere di Zia Restaurant.
Nel 2020 è nata la nostra pasticceria da asporto ZIA DOOR TO DOOR”, racconta Antonio Ziantoni, chef e patron di Zia Restaurant. “Non era il momento di fermarsi, volevamo creare un servizio che portasse un po’ di Zia dentro le casa di tutti, così come SANTA, che il giorno di Pasqua ci permette di arrivare sulle tavole dei nostri clienti insieme ai nostri amici e colleghi romani”.
Come trait d’union del pranzo il VINO. La Rimessa Roscioli ha selezionato per l’occasione un etichetta artigianale di vignaioli Laziali che collega tutti i piatti delle diverse insegne in modo naturale e divertente.
“La Santa Pasqua Pesach nell’Antico Testamento significa andare oltre. Se lo riportiamo ai nostri giorni possiamo leggere questo come un buon auspicio, un proposito ottimistico ad andare oltre questa pandemia di COVID-19 che ha cambiato le nostre vite, le nostre percezioni e attività quotidiane. Santa rappresenta la nostra umile volontà di superare la pandemia e andare oltre”. Conclude Gaetano Saccoccio della Rimessa Roscioli.
Per informazioni e per ordinare il pranzo di Pasqua a domicilio “Santa” potete visitare il sito www.rimessaroscioli.com/santa-pa5qua oppure inviare un messaggio WhatsApp al numero 329 3649448.
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