Qualche settimana fa siamo stati a Bosa a trovare Gianmichele e Vanna Columbu, pochi giorni dopo la scomparsa di Giovanni Battista Columbu, il papà di Gianmichele e uno dei personaggi più affascinanti del vino sardo e non solo. Un incontro nel segno dell’amicizia, tra un passaggio dal loro nuovo albergo diffuso e al winebar (dagli orari particolarmente “elastici”) fino a una visita in cantina dove, seduti tra le botti, abbiamo assaggiato tre annate della loro Malvasia di Bosa. In questo caso non possiamo parlare di degustazione ma davvero di bevuta tra amici, perché nessuno ha sputato una sola goccia di quanto avevamo nei bicchieri, anzi abbiamo chiesto e ottenuto più volte il bis, con la scusa di “capire meglio” il vino, e un bicchiere l’abbiamo riempito anche per Giovanni Battista.
Malvasia di Bosa 2008
Una Malvasia splendida: fresca, equilibrata, di corpo ma anche elegante, con al naso note di frutta secca, spezie ed erbe aromatiche, lunga e persistente, profonda e complessa senza perdere la sua grande bevibilità e piacevolezza.
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Malvasia di Bosa 2005
L’annata 2005 è rimasta fino a pochi giorni fa nelle sue botti di castagno, perché Gianmichele e Vanna avevano la sensazione che avesse bisogno di più tempo di affinamento per esprimersi al meglio. Una sensazione confermata in pieno, nonostante la vicinanza con l’imbottigliamento: ne è uscita una Malvasia straordinaria per persistenza, profondità e complessità. Teso e pieno, sapido e dinamico, ricco di note aromatiche, che vanno da tutte le sfumature di macchia mediterranea alla frutta secca, a quelle floreali, è un grande vino di stile ossidativo, all’altezza dei migliori Jerez, dalla persistenza infinita e che, come diceva Giovanni Battista, stimola i pensieri…
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Malvasia di Bosa 2001
Già al naso sentiamo delle poco usuali note di miele, e l’entrata sul palato ci conferma una tendenza dolce che gli toglie un po’ di tensione e brillantezza. Meno affascinante rispetto altre due versioni, è comunque sempre piacevole, morbido e dalla beva rilassata, insomma un vino più classicamente da dessert e da fine pasto che da meditazione.
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