Il vigneto della Côte-Rôtie è considerato il più antico della Valle del Rodano, forse addirittura la prima zona in cui è stato prodotto vino in Gallia. Nonostante la storia e il prestigio nel secondo dopoguerra ha seriamente rischiato di essere abbandonato a causa degli alti costi di produzione e solo negli anni ’80 si è guadagnato in maniera definitiva il “ruolo principale” tra i grandi vini del Rodano Settentrionale accanto all’Hermitage.
Oggi sono 235 gli ettari vitati in produzione – una superficie che si è praticamente quadruplicata in trent’anni – situati su terrazzamenti che si appoggiano su colline con pendenze fino a sessanta gradi, nei comuni di Saint-Cyr sur Rhône, Ampuis e Tupin-Semons. La denominazione prevede solo la produzione di vini rossi, con una resa media effettiva molto bassa, come sempre per le zone di qualità francesi, di circa 38 hl per ettaro, per una produzione annua complessiva inferiore ai 10.000 hl. Il suolo è a dominante granitica, ma tradizionalmente la Côte Rôtie si divide in Côte Brune, caratterizzata da un sottile strato superficiale di argilla e di ossido di ferro, e in Côte Blonde, dove invece troviamo uno strato siliceo-calcareo. Il clima è di tipo continentale moderato, con estati secche e calde e piogge regolari nelle altre stagioni.
I Côte-Rôtie sono vini rossi di grande ricchezza ed eleganza, con una splendida attitudine all’invecchiamento, in cui la syrah – qui presente con due cloni principali, la petite syrah, o serine, a bacca piccola, e la grosse syrah, più grande negli acini e nel grappolo – si esprime al meglio. Va segnalata una particolarità: la denominazione prevede l’uso fino al 20% del viognier, il vitigno bianco che dà vita al Condrieu, e così molti Côte-Rôtie sono realizzati con un blend di syrah e viognier.
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