Ritratti (quasi) veri dei cuochi che stanno rivoluzionando la cucina italiana
È possibile, oggi, in Italia cucinare senza prendersi troppo sul serio o meglio fare – ottima – cucina senza perdere un certo gusto per il divertimento e la provocazione, ma pure per il godimento più prosaico, facendo ricerca e sperimentazione senza sentirsi dei guru? E anche: è possibile, oggi, in Italia scrivere di cibo e di cuochi senza incorrere in frasi fatte e cliché e senza dover per forza redigere agiografie degli chef più famosi?
Il libro – godibile, maneggevole e leggero tanto nel formato quanto nella lettura, ma non superficiale – scritto da Cavallito & Lamacchia (collaudata coppia professionale di avvocati gourmet prestati alla critica gastronomica per La Repubblica e per la guida Ristoranti d’Italia de L’Espresso e curatori delle guide I Cento sempre per EDT) e Paolo Vizzari, talentuoso figlio d’arte non meno giovane e audace dei protagonisti del libro, prova a dimostrare entrambi gli assunti.
A rendere il compito parzialmente più facile, il fatto che non si occupino – principalmente – dei grandi maestri della cucina italiana contemporanea ma delle leve più recenti, quella “generazione di giovani cuochi (…) che sta crescendo in segreto. Tra loro si nasconde chi tra dieci (o venti, o trent’anni, chi può dirlo) sarà il prossimo Massimo Bottura, il futuro Enrico Crippa, il novello Antonino Cannavacciuolo”.
33 cuochi, uomini e donne, tra i 20 e i 35 anni d’età, molto diversi tra loro per esperienze, carattere, stile di cucina ma con un tratto in comune: rappresentano – insieme anche ad altri nomi, certo, ma per ora la cernita ci sembra più che valida e rappresentativa – la Nuova Cucina Italiana, nel nostro Paese ma pure all’estero o quanto meno a Parigi dove i “nostri” si fanno particolarmente notare e benvolere.
33 “cuccioli di cuoco” raggruppati a tre a tre in 10 categorie – i Giocolieri, gli Essenzialisti, gli Illusionisti, i Druidi, i Masanielli, gli Emigranti, i Neotradizionalisti, i Secchioni, i Duri, i Viaggiatori – che in modo un po’ goliardico ma veritiero ne raccontano le caratteristiche essenziali, e per ognuna di esse un “maestro” riconosciuto – non per forza in senso pratico ma inteso come modello e rappresentante di categoria – raccontato in maniera appena più seriosa e con maggior rispetto: Davide Scabin, Massimo Bottura, Antonino Cannavacciuolo, Christian e Manuel Costardi, Massimiliano Alajmo, Giovanni Passerini, Gennaro Esposito, Niko Romito, Paolo Lopriore, Enrico Crippa.
Per il resto, i ritratti che vengono fuori dei 33 “giovani” sono appunto altrettanto audaci e rivoluzionari delle 28 ricette “scriteriate” riportate in appendice.
Dal “giocoliere” Giuseppe Iannotti del Kresios, ingegnere informatico passato ai giochi di prestigio in cucina (e sala) all’”Illusionista” Andrea Giuseppucci della Gattabuia, dal “Druido” Gianluca Gorini – che ha appena lasciato Le Giare – all’”Esistenzialista” Christian Torsiello della Locanda Arbustico, dal “Neotradizionalista” Cristoforo Trapani alla Magnolia dell’Hotel Byron alla “Masaniella” Faby Scarica di Villa Chiara, dall’”Emigrante” Simone Tondo all’omonimo locale parigino al “Secchione” Alessandro Dal Degan della Tana, dal “Duro” Damiano Donati ai “Viaggiatori” Oliver Piras e Alessandra Del Favero, e molti altri ancora.
Partendo dalle loro storie biografiche gli autori si sono sentiti liberi di scherzare con le parole tracciando dei ritratti scanzonati, irriverenti e a tratti demenziali che ricordano un po’ l’ultima fatica di Paolo Sorrentino, Gli Aspetti Irrilevanti, in cui il regista-scrittore immagina brevi biografie inventate piene, appunto, di dettagli marginali ma illuminanti, a partire dalle fotografie di persone a lui sconosciute.
In questo caso, i protagonisti sono ben noti agli autori che ne hanno seguito i passi, assaggiato i piatti e frequentato i ristoranti. E ne hanno a cuore le sorti, tanto da “cullare l’idea che i nuovi cuochi vadano iniziati fin da “piccoli” all’arte di non prendersi troppo sul serio”. Ma anche da esortare i lettori ad andare a vistarli oggi, prima che diventino spocchiosi maître à penser della gastronomia mondiale (questo lo diciamo noi) o che rinuncino al loro sogno e al loro futuro professionale a causa di sale vuote, bollette da pagare e conti in rosso.
Giovani & Audaci
EDT 2016
di Stefano Cavallito, Alessandro Lamacchia, Paolo Vizzari
pp. 208 | 16,90 €
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