di Nicola Lecca – Arnoldo Mondadori Editore
Imi è un ragazzo di diciott’anni che ha sempre vissuto in un orfanotrofio ungherese. Grazie a un programma di accoglienza, può trasferirsi temporaneamente a Londra accolto dalla signora Lynne e trovare lavoro in una grande catena di caffetterie, la Proper Coffee; la piramide cui si riferisce il titolo è in realtà la scala gerarchica secondo cui la Proper Coffee si articola e in cui Imi crede con tutto se stesso: seguendo alla lettera il Manuale del caffè che viene consegnato a tutti i dipendenti, spera un giorno di arrivare alla cima della piramide.
La piramide del caffè è un romanzo scritto come una favola scorrevole che presenta però alcuni punti deboli. Personalmente, non mi ha “rapita” neanche un po’; oggettivamente, se si inseriscono nel corso della trama tutta una serie di personaggi, si gradirebbe che alla fine si dedicasse qualche riga a ciascuno di loro e non che scomparissero nel nulla come inutili pedine di una storia un po’ fiacchina. Casualmente, sempre nel 2013 è uscito un romanzo di John Lanchester ambientato, anche questo, a Londra: il titolo è Pepys Road e se volete leggere un romanzo ben costruito basato esclusivamente sulle storie di vari personaggi, dedicatevi a quest’ultimo.
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