Apertura in grande stile per il Mercato Centrale di Umberto Montano a Roma
Mercoledì 5 Ottobre ha aperto il Mercato Centrale Roma, un nuovo progetto in Via Giolitti 36, alla Stazione Termini. Un punto di ritrovo diverso, un grande spazio dedicato ai prodotti di qualità e agli artigiani, che vuole diventare, e le carte ci sono tutte, un luogo di intrattenimento, dove perdersi fra cibo e divertimento, arte e cultura. Non solo quindi un passaggio di persone che ingannano il loro tempo mentre aspettano il proprio treno, ma un progetto che può contribuire a riqualificare il quartiere Termini e restituirlo ai romani.
Umberto Montano e il Gruppo ECVacanze, dopo il grande successo del Mercato Centrale di Firenze, hanno deciso di replicare il concept già affermato nel capoluogo fiorentino anche a Roma, con grandi bottegai della Capitale o già presenti nel primo polo aperto in Toscana.
I numeri parlano chiaro e i nomi promettono bene, selezionati chiaramente da esperti del settore con grande scrupolo. 15 botteghe, un ristorante, un grocery, un’enoteca, una birreria e una caffetteria, ognuna con uno spazio espositivo e un laboratorio. Quindi sì, sarà possibile fare la spesa come in qualsiasi mercato, ma anche fermarsi a mangiare quello che più interessa, dalla pizza tonda a quella alla pala, da un piatto di formaggi a una battuta al coltello, senza tralasciare pasta, pesce e dolci.
La sfida è grande e il progetto ambizioso, ma “a noi le sfide piacciono”, ha spiegato Montano il giorno della presentazione, precisando che da molti il luogo era stato considerato improbabile ma che, con l’aiuto anche delle istituzioni, può diventare alla portata di tutti.
Si parte con Gabriele Bonci, panettiere Romano ormai conosciuto in tutta Italia e non solo, che durante la giornata sfornerà pizze alla pala con impasto e topping di grande qualità, come al suo Pizzarium in zona Cipro, ma anche pane, dolci e cornetti. Di fronte a lui il gelato e i semifreddi di Cremilla – questa è la prima e per ora unica sede dove trovare il gelato artigianale di Luca Veralli – e proseguendo le Specialità Siciliane di Carmelo Pannocchietti di Arà, con cassate, cannoli e brioche farcite con l’immancabile ricotta, già presente al Mercato Centrale di Firenze.
A seguire il cioccolato Steiner (e i fiori) del cioccolatiere Pierangelo Fanti di Massa Carrara, di fronte le idee vegane-vegetariane già assaggiate da molti a Firenze di Marcella Bianchi, i carciofi in tutte le sue forme, da fritti alle polpette, di Alessandro Conti, dello storico banco di Campo de’ Fiori, e i funghi di Gabriele La Rocca, fungaio di Oriolo Romano.
Poi i grandi formaggi a latte crudo prodotti, affinati e selezionati da Beppe Giovale, pastore piemontese che molti conosceranno per la bottega ristorante nel cuore del Ghetto, Beppe e i suoi formaggi, il pesce fresco di Edoardo Galluzzi dell’Antica Pescheria Galluzzi dal 1984, i tartufi toscani bianchi e neri, e non solo, di Savini Tartufi, e il triangolo di pizza farcita chiamato Trapizzino di Stefano Callegari, che ormai ha sconfinato da Testaccio per andare a toccare varie città del mondo.
Dall’altro lato della Cappa Mazzoniana – dove si può assaggiare una delle varie tipoligie di Birra Moretti proposte alla spina o fermarsi per un caffè miscela monorigine e blend di Franco Mondi del romano MondiCaffè – troviamo la pizza tonda di Romualdo Rizzuti, pizzaiolo campano ormai conosciuto a Firenze per la sua pizza, premiata dal Gambero Rosso con 3 spicchi anche nella Guida Pizzerie d’Italia 2017, l’hamburgher di Chianina di Enrico Lagorio, che arriva dalla fantastica tenuta La Toraia nel cuore della Toscana, i croccanti fritti, come supplì e pasta della pizza, di Martino Bellicampi di Pastella, le paste fresche di Egidio Michelis, con diversi formati, dai ravioli ripieni ai rigatoni, e la carne e i salumi di Roberto Liberati, macellaio romano che con grande esperienza e attenzione rispetta prodotti e clienti.
Al piano superiore, infine, ecco La tavola, il vino e la dispensa di Oliver Glowig e Salvatore De Gennaro, un connubio fra lo chef stellato e la grande bottega campana, dove trovare piatti della tradizione reinterpretati in chiave moderna e le selezioni di prodotti che spaziano dal salmone alle mozzarelle fatte anche sul momento da La Perla del Mediterraneo, dal formaggio ai prosciutti Dok, senza dimenticarsi di sottoli, conserve, riso, paste e vini.
Un progetto bello, con nomi ormai affermati non solo nella realtà capitolina, un mercato che si basa sul concetto di bontà elementare, e che può dare lustro a una zona della città che negli ultimi anni è stata trascurata da buona parte dei romani, ma che rappresenta un importante snodo per tutta la città.
È stata una giornata d’apertura in grande stile, con alcuni momenti riservati alla stampa, dalla preview al pranzo, in cui è stato possibile vivere in anteprima questo nuovo concept che sicuramente trasformerà questa zona della città in un riferimento anche dal punto di vista gastronomico.
Un’attenzione particolare merita la campagna di comunicazione curata da almagreal srl. Grazie all’esperienza di Firenze, per il concept di comunicazione di Roma Mercato Centrale si è voluto evolvere, spingendosi ancora più in avanti. E si è preso così una libertà. La libertà di cancellare, per non essere cancellati.
La cancellatura non vuole essere una negazione di ciò che è stata fino ad oggi la rappresentazione del cibo, ma piuttosto l’affermazione di nuovi significati: è la trasformazione di un segno negativo, in gesto positivo.
Un gesto, un segno che vuole distinguersi nel marasma di slogan, immagini, parole, verità. Solo attraverso l’invisibile si può tornare ad acquistare la vista.
Nasce così il concept creativo dello scarabocchio, della cancellatura, del segno, che trasforma il logo di Mercato Centrale Firenze in quello di Mercato Centrale Roma.
Il cibo, quando di qualità, quando preparato con materie prime ricercate e con l’amore e la passione delle persone che dedicano la loro vita all’arte della sua preparazione, è buono, non ci sono altre parole, altri appellativi. E la bontà è semplice, anzi… la bontà è elementare.
Lo sforzo dei creativi impegnati nella realizzazione di questo concept di comunicazione è stato quello di andare ancora oltre questo concetto. Se la bontà è elementare, se ci sono troppe parole superflue legate all’universo culinario, la necessità è di imparare un nuovo linguaggio sul cibo. Così nasce l’abecedario. Un alfabeto fatto di cancellature, scarabocchi, segni. Un alfabeto che in un solo gesto, parla di ciò che conta.
A questo punto, non vi resta che andare a Termini a scoprire Mercato Centrale Roma!
Dove trovi Mercato Centrale Roma:
Sito ufficiale: http://www.mercatocentrale.it/roma
Facebook Mercato Centrale Roma: https://www.facebook.com/mercatocentraleroma/
Instagram Mercato Centrale Roma: https://www.instagram.com/mercatocentraleroma
Twitter Mercato Centrale: https://twitter.com/MercatoC
Hashtag ufficiali: #MercatoCentraleRoma #BontaElementare #ViaGiolitti36
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