Sono passate solo poche settimane dalla scomparsa del “Maestro” della cucina italiana contemporanea, Gualtiero Marchesi, e ci ritroviamo nuovamente a dare l’addio a uno dei più grandi nomi della storia gastronomica moderna, Paul Bocuse. È stato l’attuale Ministro degli Interni francese, ex sindaco di Lione, a darne la notizia su Twitter. Lo chef – fra i padri della nouvelle cuisine e 3 Stelle Michelin per oltre cinquant’anni con il suo ristorante a Collonges au Mont d’Or – se n’è andato all’età di 91 anni, dopo aver scritto quasi un secolo di storia della cucina francese e mondiale.
Paul Bocuse est mort, la Gastronomie est en deuil.
Monsieur Paul, c’était la France. Simplicité & générosité. Excellence & art de vivre.
Le pape des gastronomes nous quitte. Puissent nos chefs, à Lyon, comme aux quatre coins du monde, longtemps cultiver les fruits de sa passion. pic.twitter.com/XI0ozzzGJK— Gérard Collomb (@gerardcollomb) 20 gennaio 2018
Paul Bocuse è morto, la gastronomia è in lutto.
“Monsiuer Paul” era la Francia. Semplicità e generosità. Eccellenza e arte di vivere.
Il papa dei gastronomi ci lascia. Possano i nostri chef, a Lione, come in tutti gli angoli del mondo, coltivare a lungo i frutti della sua passione.
Figlio d’arte, si era formato nelle più grandi tavole di Francia dell’epoca, prima a La Mère Brazier di Lione, poi da Fernand Point a La Pyramide di Vienne e infine al Lucas Carton di Parigi. Come racconta Le Figaro, “è con Fernand Point che Paul Bocuse scoprirà l’orgoglio del lavoro. È con lui che impara i fondamentali. In questo momento avviene il passaggio di potere dalla sala alla cucina”.
Rientrato al ristorante di famiglia, l’Auberge a Pont de Collonges, nel 1958 ottiene la prima Stella Michelin, la seconda arriva nel 1960, mentre per il coronamento del successo, con la Terza Stella Michelin, mai più perduta, bisognerà attendere il 1965. Diventa in breve tempo una celebrità a livello internazionale, una delle più importanti figure del mondo della cucina francese. Nel 1961 ottiene il premio di “Meilleur Ouvrier de France”, nel 1975 viene nominato cavaliere della Legione d’onore, nel 1987 viene creato il premio Bocuse d’or a Lione, di cui diviene presidente nell’89, anno in cui è nominato “cuoco del secolo” da Gault e Millau.
Fra le sue opere più celebri, occorre senza dubbio ricordare “La cuisine du marché”, che esprime al meglio la sua filosofia gastronomica, incentrata sulla valorizzazione dei prodotti gastronomici regionali. Pubblicata per la prima volta nel 1976 e da allora ristampata regolarmente, “la cucina del mercato” ha venduto più di 250 000 copie solo in Francia. È grazie a Bocuse che specialità come il saint-marcellin de La Mère Richard, i polli di Bresse e il cioccolato di Philippe Bernachon hanno acquisito fama internazionale.
“Recevoir quelqu’un, c’est se charger de son bonheur”.
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