
Indirizzo: | piazza VIII Novembre, 3 - 20129 Milano |
Telefono: | 02 36697986 |
Giorno chiusura: | domenica |
Fascia di prezzo: | 20-25 euro |
Tipo di locale: | ristorante coreano |
Carte di credito: | le principali |
Andateci per: | scoprire i piaceri della cucina coreana |
In un mondo dominato da all you can eat che propinano contemporaneamente cucina giapponese, cinese, tailandese e italiana, per ovvi motivi di dubbia qualità e autenticità, ho scoperto per puro caso una nuova apertura curiosa, vuoi perché la nazionalità di proprietari, chef e cibo cucinato è incredibilmente la stessa, vuoi perché si tratta di una cucina molto più rara da trovare sul nostro territorio rispetto a quelle sopraccitate.
Dream è un ristorante (sud)coreano che ha aperto i battenti pochi mesi fa, a Milano, all’incrocio tra Città Studi e Porta Venezia. Un unico ambiente con sala da pranzo e bar, sul cui bancone poggiano riproduzioni in miniatura dei vasi in cui fermenta il kimchi, il famoso cavolo speziato coreano.
Ad accogliere i clienti con la sua estrema gentilezza e con il sorriso sulle labbra la padrona di casa che, nel suo ottimo italiano, ci introduce il menu, indicandoci quando richiesto cosa è più apprezzato dai suoi compatrioti.
Inizia così il viaggio nei sapori coreani, con la jeon, il cui corrispettivo italiano potremmo dire essere la frittata, dato che si tratta di farina, fecola e tuorlo in cui viene immersa della verdura e, più frequentemente, cipollotto. Proseguiamo all’insegna della tradizione con un piatto di bibimbap: un colorato mix di verdure scottate tra cui carote, funghi, germogli di soia e spinaci che riposano su un caldo letto di riso, da provare con tonno piccante, manzo marinato, oppure tuorlo d’uovo, come da uso comune. Impossibile non lasciarsi tentare anche dal kimbap, dove kim e bap, ovvero alghe e riso, fanno da involucro a un ricco ripieno di carote, spinaci, rucola, uova, daikon e, a scelta, carne di manzo, pollo o maiale.

Kimbap
Fin qui dobbiamo ammettere che le analogie con la cucina giapponese non possono non saltare alla mente: tra okonomiyaki e jeon, bibimbap e chirashi e, infine, tra kimbap e futomaki. D’altro canto la vicinanza geografica e genetica non poteva non tradursi anche in una somiglianza gastronomica e ci sarebbe da chiedersi in fin dei conti chi ha copiato chi. Sebbene non si possa dire che le affinità finiscano qui, sono altrettanto spiccate le differenze. I palati giapponesi, infatti, prediligono ad esempio i sapori leggermente dolciastri, a partire dagli ingredienti con cui cucinano il riso, che non sono neanche lontanamente gli stessi usati in Corea: mentre i giapponesi lo addizionano di zucchero e aceto di riso, i coreani lo preferiscono con il solo olio di sesamo.
Inoltre addentrandoci ulteriormente nel menu, notiamo come in Corea siano particolarmente amati i sapori decisi. In accompagnamento ai piatti principali, ad esempio, troviamo i “pickles”, verdure a pezzetti messe a marinare sott’aceto (di riso) e spesso anche in salsa di soia. Dai coreani è molto apprezzato anche il piccante, gradito sia sopra le verdure, sia con la carne, come si può assaporare nei bocconcini di pollo fritto e nei croccantissimi ravioli mandu, anch’essi fritti.

Mandu
A completare il menu i “KoreanBBQ”, serviti ancora sfrigolanti, le zuppe di zucca e di kimchi, gli spaghetti di grano saraceno e quelli di fecola di patate.
Nonostante la sazietà, ci lasciamo tentare dal dolce (per completezza e dovere di cronaca, ovviamente!), e facciamo benissimo. La cheese cake allo yuzu è armonia fatta dolce. La croccantezza della base è bilanciata dalla cremosità del formaggio, il sentore grasso è smorzato dall’acidità dello yuzu, un agrume simile al cedro, a sua volta addolcito dalla marmellata di frutti di bosco. La presentazione, estremamente curata, ricorda un quadro di Pollock.

Cheesecake
Breve ma intensa la carta delle bevande alcoliche, che include una birra artigianale, due birre in bottiglia (di produzione coreana), un bianco e un rosso dal Piemonte, un bianco e un rosso dalla Sicilia, e tre bevande tradizionali coreane di varia gradazione alcolica, adatte ad accompagnare diversi piatti del menu.
Ciliegina sulla torta: rapporto qualità prezzo difficile da eguagliare.
- Valutazione:
Se ti è piaciuta la recensione di Dream ristorante coreano, leggi anche le altre recensioni di ristoranti etnici a Milano
Leggi le altre recensioni di ristoranti di Milano Consulta la pagina di ricerca dei ristoranti |
Lascia un commento