Indirizzo: | via Mastro Giorgio, 29 - 00153 Roma |
Telefono: | 06 5746800 |
Sito internet: | www.feliceatestaccio.com |
Giorno chiusura: | domenica |
Fascia di prezzo: | 35-45 euro |
Tipo di locale: | trattoria |
Carte di credito: | Visa, Mastercard, American Express, Bancomat |
Andateci per: | il cacio e pepe, le polpette di bollito |
Se si vuole andare a Testaccio per cena una delle prime tappe non può che essere Felice. Non appena si entra nel locale si viene colti da un genuino senso di romanità, che qui viene accompagnato da eleganza e semplicità. Insomma il locale non sembra un trattoria ma a ricordarci che dopotutto “semo romani” ci pensa un servizio divertente e ironico senza mai essere volgare. Ad esempio, se si prova a chiedere l’antipasto la risposta potrebbe essere “nun c’è, nun ce piace che poi non mangiate er resto”.
D’obbligo per chi va la prima volta senza dubbio il classico tonnarello cacio e pepe, vera specialità del locale che viene servito a tavola, coperto da una montagna di pecorino e mantecato sul momento, offrendo così un divertente spettacolo oltre che un primo di sostanza. Tra i primi ottimi anche i ravioli alla Felice, conditi con molte erbe e ricotta grattugiata. Per seguire poi i classici secondi della tradizione romana, dal vitello alla fornara, ai carciofi, passando per l’abbacchio, tutti molto buoni tra cui però segnaliamo l’agnello fritto, ormai una rarità, e le polpette di bollito.
Come da copione tutte le specialità della settimana romana vengono seguite alla lettera dal classico spaghetto alle vongole del martedì alla trippa il sabato.
Per concludere consigliamo il tiramisù che qui viene servito in tazza. La carta dei vini è discreta.
Alessandra Tibollo says
Il tiramisù di Felice, per la precisione, è “al bicchiere”… Ci siamo stati oggi ed effettivamente Felice merita per una bella iniezione di romanità. Ottima anche la gricia. Porzioni di notevole dimensione.
Unica nota dolente il servizio: non volgare, certo, ma un po’ svogliato e non eccessivamente veloce, specialmente nell’avvio. Abbiamo aspettato oltre 20 minuti per sederci nonostante ci fossero ben 3 tavoli liberi, poi un altro quarto d’ora per ordinare. E meno male che il menù l’avevamo letto sulla porta nell’attesa, perché non ci è mai stato portato a tavola. In compenso c’era l’enciclopedica carta dei vini. Mal presentata, ma notevole.