Indirizzo: | Via Silvi Marina, 1 - 00054 Fregene (RM) |
Telefono: | 06 66561647 |
Sito internet: | www.labaiadifregene.it |
Giorno chiusura: | nessuno (in bassa stagione aperto solo a pranzo, chiuso per ferie da metà novembre a fine gennaio) |
Fascia di prezzo: | 35-50 euro |
Tipo di locale: | risto-beach |
Carte di credito: | tutte |
Andateci per: | un buon pranzo di pesce sulla spiaggia |
La Baia di Fregene, consciuta anche come Trattoria di Mare, è l’indirizzo giusto per un buon pranzo (o, in estate, una cena) di pesce pieds dans l’eau.
Le recensioni della Baia di Fregene:
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Metti una sera a cena… dopo una lunga giornata di sole e di mare, e un aperitivo a suon di Champagne, una cucina di mare semplice e gustosa, fatta di prodotti ittici locali e freschissimi. Sono questi gli ingredienti della Baia di Fregene, stabilimento balneare del “mare di Roma” che attrae sempre più pubblico grazie al suo ristorante, gestito con passione da Benny Gili, che ha saputo creare un locale frequentato tanto dai villeggianti in infradito quanto dalla stampa gastronomica in arrivo dalla capitale.
L’ambiente è semplice e senza fronzoli e lo staff di sala si muove agevolmente fra i tavoli sistemati nella veranda e nella parte interna. Oltre ai piatti in carta troverete alcune proposte del giorno, che cambiano a seconda del pescato e dell’estro della cucina.
Noi, per cominciare, ci siamo lanciati nell’assaggio di un mix di antipasti davvero piacevoli – frittino di totanetti, polpettine di pesce con ricotta, alici doppia panatura, baccalà in tempura – e sull’ottima insalata di mare espressa (uno dei fuori menu). A seguire un primo che per gli amanti del genere non può mancare, gli spaghetti con le telline, e un sostanzioso ma meno “ispirato” coccio del marinaio (terrina con vongole, cozze, calamari e gamberi al pomodoro, che avremmo apprezzato maggiormente con un pizzico di sale e di peperoncino in più).
Fra i must della casa anche la carbonara di mare, il pescato del giorno alla griglia, all’acqua pazza o al forno… Ottima chiusura in dolcezza con la cheesecake cruda al frutto della passione.
Bene anche il fronte enologico, con una carta dei vini abbastanza ampia e non scontata, oltre che adeguata alla proposta gastronomica, con un focus di qualità sulle produzioni del Lazio.
Dal 15 maggio fino al 30 settembre la Baia di Fregene è aperta sia a pranzo che a cena, negli altri periodi solo la pranzo. E ricordatevi che in estate sulla spiaggia della Baia trovate il chioschetto di Remigio, valore aggiunto davvero notevole, dove fermarvi a sorseggiare un calice di Champagne in compagnia di guacamole, arrosticini e altri sfizi gustosi.
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La Baia di Fregene – nota anche come Trattoria di Mare – è esattamente quello che ci si aspetterebbe dal ristorante di uno stabilimento balneare, “sòle” a parte. Troppo spesso, infatti, capita di imbattersi in “ristoranti” improvvisati che durano giusto il tempo di tenere ombrelloni e lettini sulla spiaggia e rifilano materie prime scadenti e cucina di risulta, oppure in “finte trattorie” arredate in stile shabby-chic che salassano i conti in banca.
In questo stabilimento all’inizio del Villaggio dei Pescatori, niente di tutto questo. Si mangia nella veranda affacciata sulla spiaggia – accogliente ma spartana quanto basta – su tavoli apparecchiati in maniera minimalista, ma con tutto il necessario. Il servizio è affidato in prevalenza a ragazze sveglie e gentili, che quanto meno non perdono il sorriso nemmeno nei momenti di maggiore affanno.
Il menu regala belle sorprese, tra i piatti in carta e i fuori menu sulla lavagna: oltre a grandi classici come il croccante “frittino” di totanetti, i polpetti affogati o il risotto alla pescatora si può scegliere anche tra proposte più originali come gli allettanti spaghetti di Gragnano con vongole, olive e pomodorini, la “carbonara di mare” con uova, cozze, pesce spada affumicato e pecorino (niente male) tra i primi, o i peperoni del Piquillo ripieni di ventresca di tonno tra gli antipasti.
Riguardo ai secondi molto dipende dal pescato, ma una delle ricette della casa più gettonate è il pesce spatola con scalogno e pinoli. Noi non siamo arrivati ad assaggiarlo, visto che le porzioni – soprattutto dei primi – sono ben più che abbondanti. Peccato, perché anche i dolci lasciavano ben sperare.
Dimenticavamo alcuni “plus” che rendono la Baia un buon indirizzo anche per chi resta in città tutta l’estate: il parcheggio interno (ma il gentile ragazzo che vi aiuterà a parcheggiare richiede un obolo… ) e la carta dei vini assolutamente non da trattoria sulla spiaggia. Dalle grandi bottiglie di pregio ai vini bio di piccole cantine, c’è di che divertirsi alla grande.
Recensione di Luciana Squadrilli del 13 agosto 2013.
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