Indirizzo: | Via delle Palme, 44 D/E – 00171 Roma |
Telefono: | 06 86937299 |
Giorno chiusura: | lunedì, aperto solo a cena dal martedì al venerdì |
Fascia di prezzo: | 30-35 euro |
Tipo di locale: | bistrot |
Carte di credito: | Visa, MasterCard, Bancomat |
Andateci per: | una cucina semplice ma ben fatta e una carta dei vini con diverse chicche |
Due fratelli, uno in cucina – Paolo, cuoco con diverse esperienze alle spalle – e uno in sala, Daniele, che nasce (professionalmente) pasticcere. Dopo passaggi in cucine importanti tra cui quella di Marzapane, Daniele è stato folgorato dal mondo del vino e ha deciso di diventare oste. Così, si dedica soprattutto alla selezione dei prodotti e dei vini, creando una carta in costante work in progress dove si trovano parecchie belle sorprese soprattutto dal mondo del “naturale”.
Con una sala semplice ma arricchita da dettagli di gusto – dalla macchina da scrivere con cui i clienti possono lasciare impressioni e ricordi, alla collezione di macchinine “d’epoca” disseminate tra il bancone e gli scaffali – affacciata su via delle Palme, Menabò aggiunge un altro tassello alla crescente offerta gastronomica di Centocelle, quartiere popolare che sta ormai diventando la nuova zona gourmet della Capitale.
Ma qui – come pure in altre insegne del quartiere, vedi Mazzo – non s’inseguono le mode gastronomiche e la cucina non spinge sul pedale della creatività forzata quando su quello della sostanza, della semplicità e della convivialità.
Così, nel menu – che cambia spesso e viene riportato sulla lavagna – si trovano proposte “veraci” e saporite come il fegato nella rete con cipolla ed erbe robuste, la panzanella romana con burrata di Andria o la trippa alla romana con menta e pecorino.
Non abbiamo assaggiato i primi ma ci hanno parlato molto bene – da più fonti – della genovese di Paolo, mentre ci è piaciuto l’agnello con melanzana ripiena di caponata e tzaztiki, intelligente e piacevole rilettura estiva di questa carne dal sapore deciso (che pure nella versione invernale ci era stata consigliata da amici). Meno riuscito il polpo rosticciato con insalata nizzarda e salsa verde, un po’ asciutto e privo di verve.
Ai dolci, naturalmente, ci pensa Daniele: noi abbiamo assaggiato la New York cheesecake alle fragole e una buona crostata con gelato.
I prezzi – tanto dei piatti quanto dei vini, in bottiglia o alla mescita – rispecchiano lo stile popolare del locale e del quartiere, permettendo di mangiare e bere con soddisfazione e senza troppi pensieri.
Paolo e Daniele, inoltre, ospitano spesso serate di degustazione e incontro con amici produttori, di vino e non solo, che diventano divertenti occasioni conviviali ma anche di approfondimento. E per l’aperitivo o il dopocena, al bancone vengono serviti anche cocktail originali come il Gin Tonic al rafano.
Scopri gli altri winebar di Roma su Via dei Gourmet
Leggi tutte le recensioni di ristoranti di Roma |
Lascia un commento