Indirizzo: | Via del Porrione, 33 - 53100 Siena |
Telefono: | 0577 48013 |
Sito internet: | www.giannibrunelli.it |
Giorno chiusura: | domenica |
Fascia di prezzo: | 35-50 euro |
Tipo di locale: | ristorante |
Carte di credito: | le principali |
Andateci per: | provare una cucina toscana sapientemente rivisitata |
Storica osteria di Siena, a due passi da Piazza del Campo, Le Logge continua a essere uno dei locali più amati dai senesi e più frequentato dai turisti di passaggio.
Qui un tempo Gianni Brunelli accoglieva e seduceva il cliente con curiosi aneddoti sulla città. Oggi invece troviamo la moglie Laura, che si divide fra l’azienda vinicola a Montalcino e il ristorante, e Mirco Vigni, abile oste che, insieme a un’équipe di giovani cortesi e simpatici, accompagnano l’ospite durante la cena.
L’insegna è di fascino indiscusso e una volta varcata la soglia si respira storia e carattere a ogni angolo, dal tavolo conviviale alla sala interna, circondata da vecchie vetrine di uno storico alimentari, oggi cariche di ricordi accumulati negli anni. Con la bella stagione arrivano anche i tavoli sulla pietra serena, proprio su Via del Porrione.
In cucina Nico Atrigna, chef fortemente voluto da Gianni, propone i piatti della tradizione alleggeriti e reinventati.
In carta non mancano i grandi classici della cucina toscana, e quindi gnocchi di patate con salsiccia di cinta e cannella o bistecca alla fiorentina con fagioli cannellini, che Nico sapientemente rivisita rendendoli moderni ed evocativi allo stesso tempo.
Dalla cucina a vista escono anche piatti più ricercati, sia di mare che di terra, come le alici marinate con spaghetti di rapa rossa e bianca, il risotto allo zafferano con crema di coquillage, i mezzi rigatoni broccoli e bagna cauda o la spalla di agnello con bieta e scalogno. Piatti interessanti e di carattere, come raramente se ne provano in città.
Il menu cambia spesso, ma fra i punti saldi della filosofia dell’insegna rimangono la stagionalità degli ingredienti e la qualità delle materie prime, per la maggior parte biologiche o di piccoli produttori della zona.
Anche la carta dei vini merita la sosta, con etichette non solo locali, selezionate sapientemente negli anni da Mirco.
- Valutazione:
giulio says
E’ evidente che la Sua recensione sia dettata più dall’amicizia con i titolari che da quello che nei piatti.
Questi ultimi a volte sono imbarazzanti.
Ho letto alcune sue recensione e devo dire di trovarmi a volte d’accordo, ma questa no.
Anche la recensione sul Vinaio mi sembra dettata da ricordi universitari, mi sembra di ricordare che il Vinaio sia davanti la mensa universitaria?
Io credo che se vuol scrivere di ristoranti dovrà aprirsi di più.
E non limitarsi a un commento sui piatti come”Piatti interessanti e di carattere, come raramente se ne provano in città.”
cordiali saluti