Indirizzo: | via Garibaldi, 55 - 67100 L'Aquila |
Sito internet: | pagina FB |
Giorno chiusura: | lunedì (aperto solo la sera) |
Fascia di prezzo: | 20-30 euro |
Tipo di locale: | bistrot-wine bar |
Carte di credito: | Visa, Mastercard e Bancomat |
Andateci per: | la cucina semplice ma ben fatta e la notevole selezione di vini, anche francesi |
Pantasima Ristorante L’Aquila: una bella sorpresa in una città in fermento
A sette anni dal terremoto, e nonostante i segni ancora evidenti – e i lavori che impolverano le strade del centro – L’Aquila è più viva che mai, anche dal punto di vista gastronomico. Via Garibaldi è il cuore della movida aquilana, un susseguirsi di cocktail bar, ristoranti, birrerie ed enoteche. Non sempre si tratta di indirizzi “gourmet”, qui il pubblico è fatto per lo più di studenti universitari.
L’Osteria Pantasima è invece una bella sorpresa in questo senso, un posto che davvero non ci saremmo aspettati di trovare proprio qui: ambiente semplice, un po’ scarno ma non privo di qualche dettaglio grazioso in stile bistrot (ma alquanto lontano dallo stile modaiolo e finto-vintage tanto in voga), un bancone dove fermarsi – dalle 18 – per un aperitivo con un calice di vino e una “svogliatura” o per il bicchiere della staffa fino alle 2 di notte, e i tavoli per la cena, anche nel piccolo spazio esterno.
La cucina propone ogni giorno una piccola scelta di piatti, a volte un po’ ingenui ma quasi sempre godibili; a noi per esempio sono piaciuti molto l’insalata di lingua con verdure croccanti, la crema di pomodori e peperoni con il pane al formaggio, le lenticchie dell’altopiano di Rascino con salmerino affumicato e formaggio, il vitello tonnato ma pure i ravioloni con fave e piselli freschi, in stagione.
A completare l’offerta gastronomica, poi, ci sono una serie di proposte fredde, dal pane e burro con alici del Cantabrico alle selezioni di salumi e formaggi locali – tra cui la deliziosa ricottina affumicata al ginepro di Marcelli, ad Anversa degli Abruzzi, e i formaggi che fa Gregorio Rotolo a Scanno – più una bella scelta di formaggi francesi di piccola pezzatura – dall’Epoisses al Livarot – da ordinare interi.
La passione per la Francia torna anche nella carta dei vini, vera perla del locale (per quanto un po’ disordinata e in costante aggiornamento, tanto che forse sarebbe meglio orientarsi sbirciando tra scaffali e casse ancora da smistare): tra vini italiani “naturali”, di piccoli produttori interessanti da Nord a Sud, e parecchie etichette francesi spesso anche rare da trovare altrove – noi per esempio ci abbiamo scovato molte bottiglie di Ganevat, dallo Jura, e un paio di Aligoté di Borgogna interessanti – si beve bene e soprattutto qualcosa di diverso da Montepulciano, Trebbiano e Pecorino (senza nulla levare agli autoctoni).
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