Indirizzo: | Vicolo del Malpasso, 9 - 00186 Roma |
Telefono: | 06 6877365 |
Sito internet: | www.giulioterrinoni.it |
Giorno chiusura: | nessuno |
Fascia di prezzo: | 75-120 euro |
Carte di credito: | le principali |
Andateci per: | una cucina di mare d'autore |
L’arrivo di Giulio Terrinoni a due passi da via Giulia, via del Pellegrino e via dei Banchi Vecchi ha arricchito ulteriormente questo angolo di città che, accanto a locali “storici” come Il Goccetto o Il Pagliaccio e a street food di qualità come Supplizio, oggi vanta anche un ristorante di pesce di alto livello come Per Me.
Recensioni ristorante Per Me:
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Certo non è un indirizzo per tutti i giorni ma Per Me – il ristorante nel cuore di Roma che Giulio Terrinoni ha aperto dopo la lunga esperienza alla guida di Acquolina – è senz’altro un posto da tenere a mente per le occasioni importanti o per quando ci si vuole concedere una serata speciale o una pausa pranzo decisamente diversa dal solito. Raffinato, lineare e accogliente – a cominciare dalla cucina a vista che accoglie gli ospiti appena entrati e dai pochi, graziosi tavolini all’esterno sotto una pergola verde – il locale si conferma ai vertici della ristorazione capitolina. Agli ambienti curati fanno, infatti, da contraltare un servizio e un’accoglienza impeccabili, una carta dei vini di spessore (anche se con molte etichette difficilmente avvicinabili per tasche normo-dotate) e una cucina davvero appagante.
Anche grazie alla precedente esperienza, Terrinoni è noto per le sue proposte di mare ma lo chef di origini ciociare se la cava alla grande anche con carni e ortaggi e il percorso “Tra terra e mare” – 10 portate a discrezione della cucina, 130 euro o 210 euro con gli abbinamenti al bicchiere – regala diverse sorprese. In alternativa naturalmente si può optare per la carta o per il menu “I ritmi del mare” (4 piatti a scelta, al prezzo di 80 o 135 euro con vini).
Ecco qualche assaggio che ci ha entusiasmati particolarmente: l’ostrica con sorbetto di cipolla rossa e pane al Gorgonzola e spuma di mandorle è un boccone spiazzante e delizioso. Il carpaccio di scampi con foie gras, gel di cipolla rossa e misticanza ha un equilibrio invidiabile anche grazie alla marinatura “segreta” del fegato. Il tataki di ricciola con freddo al melone è essenziale ma indovinato e l’Occhio di Nettuno (seppioline scarpette della Madonna con topinambur alla romana con la mentuccia) colpisce non solo alla vista ma anche all’assaggio.
Prende per la gola, pur restando molto elegante nel gioco tra sapidità, freschezza e un live accenno piccante, il primo piatto Past, Present, Future: linguine tutti frutti (vongole, ricci, cozze) con pomodorini arrosto, gelato al pomodoro e salsa harissa alle erbe. Il piccione alla brace – petto e coscia, più la polpetta di ali e il fagottino di pasta farcito con il fegato – accompagnato da una gustosa vignarola conferma la mano dello chef anche con le carni.
Pure il dessert non delude per nulla: l’Orient Express – composto da una friabile tartelletta al sablé di anacardi farcita con confettura di pompelmo, cremoso al pan di spezie e gelato al caffè – riesce a mantenere un perfetto equilibrio tra le diverse componenti risultando ricco e goloso ma per nulla stucchevole.
A pranzo, dal lunedì al sabato, c’è un menu più easy, nelle proposte e nei prezzi, oppure gli ormai noti tappi: alcuni piatti della carta in porzione “assaggio”, a mo’ di tapas spagnole, per assaggiare senza troppi pensieri.
Per Me, pochi coperti in un ambiente minimale, semplice e accattivante.La carta si articola in diverse proposte, sempre con la cucina di mare in primo piano (è nota la passione di Terrinoni per il pesce), anche se diverse sono le divagazioni. Accanto a due menu degustazione, da 4 e 10 piatti, va sottolineata l’offerta a pranzo, dal lunedì al sabato, di “tappi”, sorta di tapas che permettono di assaggiare più preparazioni in versione degustazione.
Noi ci siamo lanciati sul menu degustazione di 10 portate. Dopo due delicati crudi (palamita e ricciola) e il maccarello appena scottato con zucchero caramellato, crauti e stracciatella, l’entrée vera e propria è costituita da tre piccoli assaggi: tartina di maccarello, emulsione di guacamole e broccolo romano su crostino di polenta e polpetta di quaglia e salsa bbq.
Ben riusciti anche gli altri antipasti: il calamaro con broccolo, nero di seppia, castagne e bottarga, la leggerissima frittura accompagnata da sorbetto di giardiniera (splendido accostamento), la spigola arrostita, lenticchie di Ventotene e sconcigli di Anzio.
Sontuosi per gusto e consistenza i tagliolini all’astice e broccolo romano e sorprendenti i cappellacci di faraona con caciocavallo podolico, burro al cesanese e arancia. Tra i secondi abbiamo assaggiato il petto di piccione, accompagnato da salsa ai lamponi e uva. Si chiude con grande delicatezza: passion fruit, gelato alla nocciola e cioccolato bianco.
Competenza, grande creatività e cucina brillante quella di Per Me, per un giudizio molto (ma davvero molto) positivo.
Recensione di Gaetano Lo Magro
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