
Indirizzo: | Via del Pigneto, 46 – 00176 Roma |
Telefono: | 06 7013827 |
Sito internet: | www.primoalpigneto.it |
Giorno chiusura: | lunedì (aperto dalle 19.00 alle 2.00, domenica anche a pranzo) |
Fascia di prezzo: | 40 - 50 euro |
Tipo di locale: | ristorante |
Carte di credito: | tutte |
Andateci per: | un aperitivo gourmet o una cena di qualità in una location sempre alla moda |
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A 7 anni dall’apertura, Primo al Pigneto è la conferma che “trendy & gourmet” è un binomio possibile.
La creatura di Marco Gallotta e Massimo Terzulli sin dall’apertura ha attirato l’attenzione di pubblico e critica e ha trasformato il quartiere più bohémien di Roma in un punto di riferimento gourmet, dove negli anni successivi si sono installati molti altri locali di successo (fra cui Rosti, la nuova apertura firmata Gallotta e Terzulli).
La formula aperitivo e cena, con apertura fino alle 2.00, fa sì che Primo sia frequentato da un pubblico vario che si ferma solo per un calice di vino con qualche tapas, ostriche o jamon iberico, oppure per una cena completa. Noi abbiamo optato per la seconda possibilità.
Ottimo inizio con il carciofo croccante con ricotta e pecorino di Pienza al forno e con la crocchetta di baccalà mantecato, insalata di cipolla e capperi. Due must da non perdere.
Quindi gustosissime (ma un filo troppo salate!) le mezze maniche all’amatriciana con guanciale di Norcia, cui sono seguiti la scaloppa di lingua di vitella con cipolle caramellate e germogli di spinaci (ben cucinata e azzeccato l’abbinamento) e il trancio di ombrina alla piastra, carciofo alla romana e purè di patate (un purè soave e leggero, davvero molto piacevole).
Note positive anche per quanto riguarda la cantina. Quella di Primo al Pigneto è infatti una carta dei vini che potremmo definire “democratica”, con tante etichette interessanti, un occhio di riguardo per gli appassionati di vini naturali e con proposte davvero per tutte le tasche.
Il servizio si muove bene, con solerzia, cortesia e con la giusta dose di informalità.
Marco Gallotta si sta confermando come una delle migliori realtà gastronomiche di Roma, ritengo che il punteggio attribuitogli che parrebbe datare a ormai un anno e mezzo vada riscritto magari con una nuova visita