
Indirizzo: | piazza Tarquinia, 4/A - 00183 Roma |
Telefono: | 06 77207354 |
Sito internet: | pagina FB |
Giorno chiusura: | lunedì (aperto solo la sera tranne sabato e domenica) |
Fascia di prezzo: | 30-35 euro |
Tipo di locale: | trattoria |
Carte di credito: | Visa, Mastercard e Bancomat |
SantoPalato Roma: la trattoria moderna di Sarah Cicolini e Marco Pucciotti
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“This must be the Trattoria”: è questo il motto di SantoPalato, locale che a un anno dalla sua apertura ha confermato tutte le ottime premesse che aveva messo in mostra sin dai primi giorni di attività. A guidarlo è Sarah Cicolini, cuoca abruzzese d’origine e romana d’adozione, tanto minuta quanto energica e concreta, solida e appassionata, che mette al servizio della tradizione un’ottima tecnica e una notevole precisione sulle cotture.
Ecco allora che nascono piatti come la superlativa frittatina di rigaglie di pollo o l’elegante terrina di lingua e coda (di bue) con giardiniera e salsa verde, omaggio alla passione romana per il quinto quarto. E poi ci sono i primi piatti classici della capitale (amatriciana, cacio e pepe, carbonara, pajata): questa volta ci ha conquistati la carbonara, decisamente al dente e con una cremosità come raramente si assaggia.
- Frittatina con rigaglie di pollo | SantoPalato Roma
- Carbonara | SantoPalato Roma
Ma il piatto della serata – insieme alla già citata frittatina – è stato senza dubbio il cuore di bovino scottato con crema di rapa rossa affumicata e radicchio tardivo, perfetto nella cottura e negli abbinamenti, gustoso, intenso e raffinato allo stesso tempo. E per i golosi incalliti non dimentichiamo i dessert: per noi il dolce del giorno, una deliziosa tartelletta con ricotta montata e frutti rossi.
- Cuore, rapa rossa e radicchio | SantoPalato Roma
- Tartelletta ricotta e frutti rossi | SantoPalato Roma
Rispetto a un anno fa si è ampliata anche la selezione di vini, sempre focalizzata sul mondo bio e “naturale”.
Insomma, perché ci piace SantoPalato? Perché è una trattoria, ma si sente l’atmosfera giovane, perché lo staff è informale e scanzonato ma preparato e attento, perché la cucina è fortemente legata alla storia della cucina romana, ma la mano è quella di una cuoca moderna.
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A un mese dall’apertura ufficiale abbiamo deciso di provare SantoPalato, una moderna trattoria dal look vintage, con un design d’ispirazione futurista. Siamo tra San Giovanni e piazza Re di Roma e qui, fra gli stretti tavoli apparecchiati con semplicità, siedono famiglie del quartiere, accanto a foodie sempre alla scoperta di nuove realtà gastronomiche. Una buona soluzione per entrambe le categorie, perché la chef e patronne Sarah Cicolini – già in forza da Metamorfosi e poi da Sbanco, qui titolare in società con Marco Pucciotti – ha saputo costruire un menu che viaggia sul binario della tradizione romana, con un’attenzione particolare al quinto quarto e qualche felice reinterpretazione creativa, frutto di una mano giovane ed elegante.
La cena incomincia con un benvenuto gustoso e adeguato al contesto: focaccia con la mortadella, servita con vino e gazzosa. Una partenza briosa per una cena di sostanza. Si passa poi agli antipasti veri e propri. Per noi una gustosa e succulenta trippa alla romana e un’ottima terrina di lingua e coda con giardiniera e salsa verde. Fra i primi scegliamo una proposta alla carta, l’amatriciana (ci sono anche cacio e pepe, carbonara e pajata), e una dalla lavagna: gli spaghettoni con coratella, Marsala e funghi, entrambe molto riuscite. Per secondo ci lasciamo sedurre dalla Pizz’ e fuje – misticanza selvatica ripassata, sarde fritte e peperoni cruschi su “pizza” di mais – un piatto in teoria molto piacevole, purtroppo penalizzato da un eccesso di prudenza nella cottura delle verdure. Ci rifacciamo alla grande con il pannicolo con agretti e maionese al rafano, perfetto nella cottura e negli accostamenti di sapori. Dolce chiusura all’insegna della più golosa tradizione (rivisitata): maritozzo al pepe verde e whisky con crema.
- Trippa alla romana
- Terrina di lingua e coda con giardiniera e salsa verde
- Amatriciana
- Spaghettoni con coratella, Marsala e funghi
- Pizz’ e fuje
- Maritozzo al pepe verde e whisky con crema
Ad accompagnare i piatti una piccola selezione di vini, quasi esclusivamente naturali, talvolta un po’ estremi nel loro stile. Noi abbiamo optato per un gradevolissimo rosato austriaco. Divertente – e ci è parsa anche molto apprezzata dal pubblico – la “selezione” di vini sfusi.
Un servizio cordiale, spigliato e preparato, ma non invadente, completa il quadro di SantoPalato, un indirizzo che, siamo certi, continuerà a far parlare di sé.
Recensione di Erica Battellani del 22 maggio 2017
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Dopo tanto tempo torno a fare un pò di polemica con la simpatica Erica per contestarle il giudizio su Santo Palato dove ero stato già un anno fa, subito dopo l’apertura, e sono tornato stasera. Il giudizio della volta scorsa era stato tutto sommato positivo non così purtroppo per questa serata, presi per antipasto polpo rosticciato con testina di vitello, buono ma coriaceo e gommoso alla masticazione e polpetta di coda dove la panatura forse per eccesso di cottura non è riuscita ad evitare che l’interno si asciugasse un pò troppo, poi una zuppetta di paranza( più che zuppetta direi minestra) che non ci ha fatto gridare al miracolo; in chiusura il maritozzo con la chantilly( buono) e la crostatina di ricotta e frutti rossi con la ricotta inacidita( cosa fatta notare alla ottima e simpatica ragazza che ci ha servito). Ritengo che una trattoria che aspira ed è considerata come una realtà emergente da quasi tutta la stampa di settore non possa permettersi neanche accidentalmente scivolate di questo tipo.
Mi dispiace che per te sia andata così Filippo, io le ultime volte che ho provato questo locale l’ho trovato nettamente migliorato rispetto all’inizio. Diciamo che mi lasciano un po’ perplessi tutti quei piatti di pesce, io ho sempre preso piatti “carnivori”, spesso a base di quinto quarto, in genere davvero buonissimi.