Dopo la nomina a Capitale Europea della Cultura 2019, avvenuta il 17 ottobre 2014, Matera è diventata una tra le mete più desiderate dai turisti. Nei Sassi (Patrimonio Mondiale UNESCO dal 1993) è possibile alloggiare nelle stesse grotte dove più di ottant’anni fa si viveva in condizioni di povertà assoluta, in spazi rurali coabitati da contadini e animali. Negli ultimi anni la città ha dato ampio spazio al turismo, non solo per le bellezze paesaggistiche e culturali, ma anche per la vasta offerta enogastronomica della regione. Tanti prodotti tipici, proposti in modo diverso per ogni piccolo borgo. Si tratta soprattutto di cucina contadina ricca di sapori forti, che si può trovare nella maggior parte dei ristoranti e delle trattorie.
I piatti tipici di Matera
Tra le ricette tipicamente materane ricordiamo innanzitutto la cialledda, un piatto a base di pane e verdure di stagione. Molto versatile e veloce da preparare, in passato era il modo migliore per smaltire il pane raffermo. Gli ingredienti variano in base alla stagione ed esistono due versioni della cialledda: quella fredda, una sorta di panzanella che viene consumata principalmente in estate, e quella calda che consiste nella cottura del pane con ortaggi o verdure, ideale per le temperature invernali.
Immancabile anche cicorie rigorosamente campestri accompagnate da un purè di fave secche (fave e cicorie). Questo piatto viene preparato nella stagione invernale e il condimento migliore per questa pietanza è un filo di olio extravergine d’oliva.
La crapiata è uno dei piatti simbolo della città. Una zuppa di legumi e cereali cotta in un pentolone di rame direttamente sul fuoco vivo. Condita solo con il sale, è considerato un piatto poverissimo oltre che un rito collettivo. Veniva preparato nei Sassi e vi contribuivano tutti i contadini in base alle possibilità che avevano dopo il raccolto.
U cutturidd è un piatto che la Basilicata “condivide” con la vicina Puglia. Ci sono delle piccole variazioni tra le due ricette, ma si tratta in generale di un bollito di carne di agnello cotto con un soffritto di aglio, cipolla, peperoncino, pomodori, patate e sedano. Si possono aggiungere cicorie campestri, finocchietto selvatico, lampascioni, funghi cardoncelli, pancetta e formaggio. La cottura avviene in un tegame di terracotta vicino ai carboni ardenti.
Esiste anche una versione con la carne di capra o pecora chiamata “pastorale”. Prende il nome dai pastori che vendevano gli animali più giovani quali agnello e capretto (essendoci più richiesta) mentre i più vecchi, che non riuscivano ad essere venduti e non erano più utili nemmeno per la riproduzione, si facevano ingrassare (solitamente nel periodo estivo) e venivano consumati in autunno. In questo caso la cottura deve essere fatta in un pentolone di rame sul fuoco vivo dato che la carne è molto più dura e richiede tempi di cottura lunghi. Inoltre la carne è meno pregiata e quindi è un piatto più povero rispetto al cutturidd.
Sul fronte dolce da provare le strazzate, tipiche del periodo natalizio ma non solo: si tratta di pasticcini a base di mandorle, albume d’uovo, cacao.
I ristoranti da provare a Matera
La pasta con la mollica fritta, così come il baccalà e peperoni cruschi sono ricette tramandate dalle vecchie generazioni, che tutt’oggi vengono proposte sui menu di tanti locali materani. Come da Osteria Pico, un’attività che nasce dalla famiglia Pica. Enza Leone è la chef che propone piatti lucani preparati in modo genuino rispettando le tradizioni. Nonostante sia una trattoria, verrete colpiti dal modo impeccabile ed elegante con cui sono apparecchiati i tavoli, che si trovano su più livelli, in un ambiente completamente ricavato nel Sasso Barisano. La maggior parte dei vini proposti sono della zona, un’immersione totale per chi volesse sentirsi lucano a tutti gli effetti.
Altri indirizzi da provare, se volete gustare una cucina tipica materana, fatta di buone materie prime locali e sapori decisi, sono la Trattoria Lucana dei fratelli San Rocco, che garantiscono piatti casalinghi nel cuore del centro città, e Stano, un locale dall’atmosfera accogliente e dai prezzi popolari che consigliamo soprattutto per la ricca carrellata di antipasti.
Se invece siete amanti della pizza, vi consigliamo di provare la pizzeria Oi Marì, situata nella parte più bassa della città, dove i Sassi offrono uno scenario unico, soprattutto nel periodo estivo, quando è possibile accomodarsi all’esterno, e la pizzeria Da Zero, insegna cilentana che si è installataa Matera nel 2018 portando un impasto dallo stile napoletano condito con ingredienti di alta qualità, spesso locali.
Per chi cerca una cucina più raffinata e creativa, gli indirizzi che vi consigliamo sono tre: 1) Dimora Ulmo, ristorante e albergo ricavato all’interno di un palazzo nobiliare con arredi di design e bei pezzi di arte contemporanea alle pareti. In cucina Michele Castelli e Virginia Caravita, entrambi cresciuti alla corte di Massimo Bottura. 2) Vitantonio Lombardo, un locale che prende il nome dal suo chef e si colloca in uno spazio affascinante lungo la strada che collega quartiere Barisano e Caveoso. Il menu interpreta con creatività gli ingredienti del territorio e li miscela con materie prime preziose. 3) EGO (enoteca gourmet origini) è il ristorante dello chef Nicola Popolizio, classe 1986. Un locale minimale e raffinato dove viene proposta una cucina radicata nel territorio e nella tradizione, ma con interessanti contaminazioni.
Per il dopo cena, e se volete conoscere la vita notturna materana, non potete trascurare Area8. Esternamente potrebbe sembrare un semplice cocktail bar ma, una volta al suo interno, vi accorgerete che si tratta di uno spazio polifunzionale. Agenzia di comunicazione e produzione cinematografica di giorno, caffè e teatro di notte. Un ritrovo fisso per molti giovani del posto. Barman esperti e qualità dei distillati garantiscono un risultato perfetto. Spesso vengono organizzate serate con musica live, soprattutto nel periodo estivo.
I dintorni di Matera: cosa vedere e dove mangiare
La Basilicata però non è solo Matera, è una regione piccola sicuramente ma nella quale non mancano paesini dove la scoperta del cibo diventa entusiasmante.
A pochi chilometri, spostandosi in auto, troviamo Grottole, un paesino di duemila abitanti circa. Non ci troverete grandi attrazioni turistiche ma se vi avventurerete tra i suoi vicoli e vi dirigerete verso la parte più alta del paese, scoprirete panorami mozzafiato. Per il pranzo consigliamo il VikyAnn Ristorante. Un ristorante-pizzeria che propone ricette classiche ma con rivisitazioni moderne e cura dei dettagli. I proprietari vi faranno sentire subito a vostro agio. In estate c’è la possibilità di accomodarsi nel giardino esterno.
Infine, se prima di lasciare questa bellissima regione, volete fare un’ultima sosta potreste deviare verso Scalera (in provincia di Potenza), e andare a mangiare una pizza, un panuozzo o qualche piatto tipico lucano da Fandango – racconti di grano. Lo chef Salvatore Gatta saprà stupirvi con le sue pizze con ingredienti fortemente legati al territorio. Personale sempre cordiale e disponibile. Vi suggeriamo di prenotare in anticipo per evitare l’attesa.
LEGGI ANCHE:
Itinerario in Sicilia: viaggio gourmet da Trapani a Mazara del Vallo
Cannoli on tour: 5 da non perdere nella Sicilia sud orientale
Cannoli siciliani: la ricetta di Ciccio Sultano
Lascia un commento