In occasione di una visita nel Roero Francesco Monchiero ha organizzato una verticale dei suoi tre vini di riferimento: il Roero Arneis Cecu d’la Biunda, la Barbera d’Alba Monbirone e il Roero Printi. Qui chiudiamo questo trittico con le impressioni sul Roero Printi.
Il “progetto Printi” è il fiore all’occhiello di Francesco, un vino in cui crede con forza e che ha portato avanti con passione. Nasce a partire dalla vendemmia 1997, con l’idea di produrre una selezione in grado di confrontarsi con i nebbiolo di Langa sia per struttura che per longevità, senza però rinunciare alla finezza e alla piacevolezza tipiche dei nebbiolo roerini. Le uve provengono da una vigna di 2,5 ha con esposizione ovest situata sui terreni calcarei della collina Frailin, un suolo piuttosto duro e abbastanza anomalo rispetto a quello sabbioso classico del Roero. La maturazione avviene in barrique di diversi passaggi, dove rimane per almeno 24 mesi. Dall’annata 2005 il Printi è diventato Riserva.
Roero Printi 1997
La prima annata prodotta. Al Naso si esprime con ricche note floreali, anche se cede un po’ dopo qualche tempo nel bicchiere. Il palato è nitido, non particolarmente brillante ma sempre in forma, con un buon frutto maturo e tannini morbidi e non polverosi. L’annata calda giustifica tanto la pienezza che la minore tensione e spinta rispetto alle classiche espressioni del Printi.
- Valutazione:
Roero Printi 1998
I profumi si articolano su di un registro del tutto differente, con note terrose e di china. Il palato poi rispecchia in pieno l’annata: equilibrato anche se non di grande complessità, di buona lunghezza, tenuta e frutto. Un vino solido e da bere adesso con grande soddisfazione.
- Valutazione:
Roero Printi 1999
Splendido per intensità e ampiezza, ha profumi freschi, eleganti e di grande nitidezza, con spiccate note di piccoli frutti neri. Al palato ha toni minerali, è dinamico, progressivo, grintoso e con tannini davvero fini, profondo e molto lungo. Un ’99 con tutti i crismi, un grande nebbiolo che comincia a esprimersi al meglio oggi, a più di un decennio dalla vendemmia.
- Valutazione:
Roero Printi 2000
Un 2000 che rispetto agli assaggi di qualche anno fa al naso risulta nettamente più evoluto, anche se al palato dà più soddisfazioni, grazie a una discreta pienezza e un buon frutto. Insomma, sulla lunga distanza l’annata calda la sente, eccome se la sente. La piccola delusione di questa verticale.
- Valutazione:
Roero Printi 2001
Naso intenso e balsamico, in cui spiccano note di tapenade, grafite e tanta china. Palato di grande energia e carattere, nitido e articolato, freschissimo, profondo e dai tannini eleganti, davvero splendido, con un lungo finale di tartufo, spezie e frutti neri. Sono in dubbio con il 1999 come miglior vino della degustazione, ma alla fine questo 2001 emerge una leggera preferenza per la sua straordinaria definizione.
- Valutazione:
Roero Printi 2004
Naso ricco di toni floreali, con note di tabacco, grafite e un po’ di tartufo. Fresco, di notevole personalità, lungo e teso, ha anche una struttura piuttosto importante, soprattutto rispetto ad altre espressioni di nebbiolo dell’annata, e non solo del Roero. Il finale è succoso e dinamico, per un vino complessivamente tutto da bere, piacevolissimo.
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Roero Printi Riserva 2006
Alle classiche note di china, frutti neri e spezie al naso, fa seguito un palato ricco, solido, di buona spalla ma senza pesantezze, anzi di bella tensione. Un millesimo ancora da attendere, in piena crescita, ma che dimostra già di avere tannini di ottima fattura e una notevole grinta. Oggi è molto piacevole, in prospettiva è molto interessante.
- Valutazione:
Roero Printi Riserva 2008
Un 2008 dal bellissimo frutto, di buona ricchezza aromatica, con un palato teso e fresco, nitido, preciso. Armonico e ben sviluppato, si sta liberando dal legno e mostra un’eleganza di fondo in via di disvelamento che permette di presagire un vino che darà notevoli soddisfazioni nei prossimi anni. Da lasciare in cantina ancora per qualche anno.
- Valutazione:
Roero Printi Riserva 2009
Uscirà il prossimo anno. Naso ampio, intenso, speziato e ricco di frutto, mentre il palato evidenzia soprattutto dei tannini ancora imponenti, aggressivi e spigolosi, che per ora lo rendono poco leggibile. Mi sembra un vino molto riuscito, più profondo e complesso del 2008, ma non riesco a interpretarlo con la dovuta chiarezza e quindi per ora preferisco sospendere il giudizio.
Nel mondo del vino i tempi di realizzazione dei progetti seri sono sempre piuttosto lunghi. Può darsi che con la sua struttura e la sua potenza il Printi non intercetti i gusti che si sono sviluppati in questi ultimi anni, visto che molti quando si tratta di nebbiolo “fuori Langa” sembrano più alla ricerca della bevibilità e della freschezza, ma credo che certe annate, come la 1999 o la 2001, con la loro qualità assoluta e la loro pienezza espressiva dopo più di un decennio, stiano cominciando a dare ragione a Francesco. Certo, i millesimi meno favorevoli difficilmente raggiungeranno l’eleganza che oggi sembra essere richiesta a questi vini ma, avendo bevuto anche le annate più problematiche in varie altre occasioni, a partire ad esempio dalla 2003, mi sembra che anche queste non accusino cadute particolari e garantiscano sempre una beva piacevole e di grande soddisfazione.
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