Luca Currado e Mario Cordero hanno organizzato una degustazione in cantina per spiegare come si lavora nell’azienda vinicola Vietti e mostrare il livello dei vini prodotti.
Prima di assaggiare i vini in bottiglia, tutti dell’annata 2013 (a parte la Barbera d’Alba Scarrone Vigna Vecchia e il Barolo Villero Riserva), durante il giro in cantina è stata organizzata una degustazione particolarmente affascinante (e molto istruttiva riguardo alla diversità dei territori) di campioni di botte dell’annata 2015 di tutte le vigne aziendali da cui provengono i Barolo – Scarrone, Bricco Boschis, Ravera di Monforte, Teodoro, Rocchettevino, Fossati, Bricco Fiasco, Boiolo, le cui uve sono deputate a entrare nella composizione del Barolo Castiglione – seguiti dai loro classici cru Rocche di Castiglione, Ravera, Brunate e Lazzarito.
Come ci ha detto Luca Currado, la 2013 è stata un’annata classica, con una vendemmia d’antan, durata molto a lungo. La fioritura è stata tardiva, senza problemi, non ha mai fatto davvero caldo durante l’estate e a partire dal mese di settembre il tempo è stato ideale, bello e con forti escursioni termiche. Anche la vendemmia è stata tardiva e, dato che il tempo si è mantenuto splendido, è finita in pratica fino alla fine del mese di ottobre.
Barbera d’Asti Sup. Nizza La Crena ‘13
Da un vigneto di 5 ettari, composto per metà da vigne del 1932 e del 1935 (piantate dalla famiglia Trinchero), impiantate su piede Ruspestris, e per l’altra metà da vigne più giovani (piantate da loro con cloni selezionati) che entrano nella Barbera Tre Vigne. Al naso elegante e complesso, con spiccati sentori terrosi, fa seguito un altrettanto elegante palato, fresco e teso ma anche di buona materia, lungo e con un finale in cui emergono note di frutti neri e spezie. Una Nizza di grande classicità ed equilibrio.
Barbera d’Alba Scarrone Vigna Vecchia ‘15
La presenza di barbera in uno storico cru di Barolo come lo Scarrone mi ha sempre lasciato basito, ma la vigna è stata piantata dal bisnonno nel 1918 (la prima piantata dopo l’arrivo della fillossera), e poi, che buona! Ciliegia croccante, terra e spezie, è piena, complessa, grintosa e rotonda insieme. Un po’ irruenta e meno elegante della Nizza, ma di grande piacevolezza.
Barolo Castiglione ‘13
Di grande finezza, al naso è leggermente affumicato, con note di piccoli frutti neri e sfumature balsamiche e di violetta. Il palato, coerente ed elegante, è molto borgognone, lungo e sottile, con tannini fini e un finale in cui riappare la violetta intenso e affascinante.
Barolo Brunate ‘13
Il loro Brunate è situato a La Morra, tra i vigneti di Ceretto e di Damilano. Naso più cupo e fitto del Castiglione, con tanta grafite e una leggera nota di menta. Il palato è coerente, fitto e pieno, più indietro e più inchiodato di quello del Castiglione, ma che finezza e che tannini setosi. Insomma, un vino austero e compatto, dalla trama tannica di tutto rispetto.
Barolo Rocche di Castiglione ‘13
Naso floreale e con sentori di grafite e frutto nero, spezie e toni affumicati. Il palato è teso e grintoso, allo stesso tempo più dinamico del Brunate e più complesso del Castiglione, con tannini finissimi e frutto croccante. Strepitoso.
Barolo Ravera ‘13
Il Ravera in questione è quello del comune di Novello. Il vigneto guarda a nord (prima era tutto vitato a barbera e dolcetto, ma oggi il clima è cambiato) e qui vendemmiano 15 giorni dopo che a Brunate. Il naso è piuttosto fine, con note di rosa, pepe nero, cumino e frutti neri a nocciolo, mentre il palato è più duro e compatto, con tannini molto presenti, tenuta acida e grinta. Da attendere.
Barolo Lazzarito ‘13
Naso elegantissimo: gelsomino, violetta, spezie dolci e pepe bianco, ampio e profondo. Il palato è coerente, di grande complessità, avvolgente e lunghissimo, con note balsamiche e di frutti neri a nocciolo, tanta acidità e tannini finissimi. Splendido.
Barolo Villero ‘09
Raccolto prestissimo, prima degli altri cru. È un vino mediterraneo, lussureggiante, orientale ma con tantissima freschezza, particolarmente significativa visto l’annata. Entra sul palato con note balsamiche e di oli essenziali di timo e rosmarino, in generale di macchia mediterranea, e chiude su toni di frutti rossi maturi.
Due considerazioni conclusive: tutti i Barolo 2013 evidenziano una grande ricchezza tannica, ma con tannini molto maturi e di grande morbidezza, e raramente mi sono trovato di fronte a una gamma di prodotti dalla qualità così alta, senza nessun punto debole.
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